L'Iraq non riesce a ricostruire l'oleodotto di Kirkuk

Non sono bastati due anni e 82 milioni di dollari per ricostruire 50 km. di oleodotto, mentre nemmeno è chiaro come sia stata spesa la somma. Persi miliardi di dollari, mentre il popolo manca di tutto.


Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Non sono bastati 82 milioni di dollari Usa per ricostruire 50 km di oleodotto per collegare i giacimenti petroliferi di Kirkuk alla raffineria di Baiji.

Il Governo irakeno ha un disperato bisogno di vendere il petrolio e ottenere il denaro per le spese pubbliche. Ma i lavori sono incompleti e svolti in modo approssimativo, mentre non è chiaro come sia stata spesa la somma, sborsata dal Fondo per lo sviluppo dell'Iraq delle forze di coalizione.

Per l'opera era stata chiamata la ditta Kellog, Brown and Root, una sussidiaria della Halliburton, ma questa non chiarisce quali lavori ha fatto: nel marzo 2004 ha detto di avere compiuto lavori pari a 1,8 milioni di dollari, ma nel giugno 2004 li ha "diminuiti" a un valore inferiore a 1 milione. Di certo ha subappaltato gran parte dei lavori all'irachena Compagnia statale per i progetti petroliferi, ditta che gli esperti ritengono "priva di esperienza".

Per di più, tre sezioni dell'oleodotto che passano attraverso canali sono state dapprima appaltate alla Kellog, Brown and Root ma ora il contratto è scaduto ed è stata incaricata la Parsons Iraq Joint Venture (PIJV).

La ricostruzione è anche ostacolata dalla violenza. Un rapporto dell'Ufficio dello speciale Ispettore generale per la ricostruzione dell'Iraq riferisce che  secondo "la PIJV, quattro diversi subappaltatori si sono rifiutati di completare l'attraversamento del canale [con l'oleodotto] a seguito di minacce e di rapimenti".

Le opere finora realizzate non appaiono a regola d'arte. "L'intero progetto di ricostruzione dell'oleodotto – prosegue il rapporto – non soddisfa i necessari requisiti" e almeno il 25% delle saldature delle sezioni del condotto mostrano difetti. Infine, data l'insicurezza dell'area, non è possibile dire nulla dello stato dei lavori, mancando un ispezione delle opere.

L'opera doveva essere completata per il 31 marzo 2004 e portare ogni anno miliardi di dollari nelle casse del Governo. Invece l'oleodotto porta ora 500 mila barili di greggio al giorno, invece degli 800 mila previsti.

"Il Governo irakeno ha perso circa 14,8 miliardi di dollari di mancati guadagni – conclude il rapporto – perché non riesce ad aumentare la capacità di trasporto del petrolio". (PB)