Antibiotico killer uccide sei persone in Cina

Sei decessi e oltre 80 colpiti da malori per l'assunzione di una medicina. Sotto accusa l'autorità sanitaria che ha tardato a diffondere la notizia. Ora il Governo ha vietato la medicina e la casa produttrice la ritira dal commercio.


Pechino (AsiaNews/Scmp) – Almeno sei morti in Cina in poche settimane per un antibiotico. L'autorità sanitaria non interviene subito e solo nei giorni scorsi ha vietato il farmaco.

Tra gli ultimi decessi c'è un insegnante in pensione di 74 anni di Zhangjiajie nell'Hunan, morto il 2 agosto circa 2 ore e mezza dopo un'iniezione di clindamicina fosfato glucosio (Cfg). Una settima vittima non è stata confermata dalle autorità.

La prima vittima è stata una bambina di 6 anni nella città di Harbin che aveva assunto l'antibiotico per un forte raffreddore con febbre. Sono pure deceduti una donna di 48 anni nell'Hubei e un uomo di oltre 70 anni nell'Hebei. Decine di pazienti hanno manifestato vomito, diarrea e dolori al petto. L'Amministrazione statale per gli alimenti e le medicine (Asam) ha indicato di avere ricevuto, al 6 agosto, 81 denunce di gravi malori in tutta la Nazione. Il Governo nei giorni scorsi ha vietato la medicina, ma non ha ancora chiarito perché abbia causato queste reazioni. Un'altra vittima è una donna di 63 anni morta in un centro clinico dello Shaanxi, che ha assunto l'antibiotico il 7 agosto.

Ci sono critiche verso l'Asam, che ha ammesso di avere ricevuto notizia di un malore avvenuto nel Qinghai il 27 luglio ma che non ha diramato l'allarme e solo il 4 agosto ha vietato la medicina.

Zhang Jixiang, portavoce dell'Asam, avrebbe risposto che "al contrario di quanto la gente possa pensare, non sempre è bene diffondere subito la notizia di reazioni negative per l'uso di un farmaco. Noi dobbiamo rendere nota la notizia a tempo debito in linea con accertamenti seri e scientifici". Solo il 7 agosto il ministro della Sanità ha diramato la descrizione dei possibili sintomi negativi per l'assunzione del farmaco.

La ditta Anhui Huayuan Worldbest Biology Pharmacy, che produce il medicinale, dice di averne ritirato 760 mila confezioni. (PB)