La Commissione per la Riforma della legge vuole suggerire ai malati terminali di firmare una dichiarazione sulla loro volontà di morire. Critiche le ong per la tutela dei pazienti, per le quali è solo una "immorale" forma di eutanasia.
Hong Kong (AsiaNews/Scmp) E' "immorale" suggerire a un paziente di scrivere come essere lasciato morire se in coma o allo stato terminale di una malattia. Lo affermano gruppi di Hong Kong per la tutela dei pazienti.
La Commissione per la Riforma della legge di Hong Kong ha "indicato" ieri che un malato può predisporre un ordine scritto per essere lasciato morire, se non più in grado di vivere senza aiuti artificiali né più capace di prendere una decisione. Ma le ong per la tutela dei malati dicono che questa è una forma nascosta di eutanasia. La "dolce morte" è proibita dalla legge di Hong Kong e, anche se il malato la chiede, la famiglia può opporsi e può perseguire il medico che la applica. Insoddisfatti anche i medici, che avrebbero preferito indicazioni chiare e univoche sui loro doveri.
Secondo Cheung Tak-hai, presidente dell'Alleanza delle organizzazioni dei pazienti, sigla che rappresenta 37 gruppi, questa previsione "non è differente dall'eutanasia" e può indebolire "la voglia di vivere" del malato.
"La guarigione da molte malattie come il cancro dice dipende dalla volontà del paziente. Chi prende una simile decisione, sarà meno reattivo". "Anche chi è in coma ha la possibilità di risvegliarsi e debbono continuare le cure. Se ai dottori sarà permesso di spegnere gli apparecchi per il sostegno vitale e causare la morte, prevedo molte dispute legali tra ospedali e famiglie dei malati".
Il timore aggiunge è anche che ci sia la volontà delle autorità ospedaliere di diminuire i costi per pazienti lungodegenti o in coma.
E' d'accordo la sorella di Tsang Kwan-fan, malato in coma presso l'Ospedale della Carità. "E' chiaro: loro dice non vogliono disperdere risorse per la cura di pazienti in coma o in stato vegetativo. Così vogliono portare i pazienti a scegliere la morte. E' immorale. Tratta la vita come priva di valore".
Tim Pang Hung-cheong, operatore della Associazione per i diritti dei pazienti, teme che i malati possano non comprendere con chiarezza i termini medici e la loro esatta situazione. (PB)