Pechino: per scalzare gli Usa, Chavez aumenta la fornitura petrolifera alla Cina

Il presidente venezuelano è in visita ufficiale al colosso economico asiatico, a cui ha promesso mezzo milione di barili di petrolio al giorno entro cinque anni. Firmati accordi economici anche con i dirigenti minerari.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente cinese Hu Jintao ha firmato ieri una serie di accordi commerciali con la sua controparte venezuelana, Hugo Chavez, che mirano a sviluppare in maniera comune le vaste risorse petrolifere del Paese sudamericano ed a intensificare i rapporti politici ed economici.

Hu ha dato un caldo benvenuto a Chavez, che ha proposto di aumentare la fornitura di combustibile alla Cina fino ad arrivare ai 500 mila barili al giorno nei prossimi cinque anni. Il gigante asiatico è alla disperata ricerca di ogni forma di energia sulla quale può mettere le mani: essa è infatti vitale per sostenere il galoppante sviluppo economico che sta vivendo in questi anni.

Il presidente cinese, accogliendo Chavez nella Gran Sala del Popolo, ha detto: "Credo che la sua visita possa aiutare a promuovere la cooperazione fra di noi in tutti gli aspetti possibili". Dal canto suo, il leader di Caracas ha detto di aver avuto "molti incontri importanti con gli investitori cinesi", ma non ha voluto fornire alcun dettaglio.

Fra gli accordi siglati, quello fra le due maggiori compagnie petrolifere nazionali – la China National Petroleum Corp. e la Petroleos de Venezuela S. A. – che intendono sviluppare in maniera congiunta le risorse dell'area di Junin, al centro di Orinoco, la "fascia del petrolio" venezuelana.

Fra gli incontri previsti nel corso della sua visita, il premier sudamericano ha in agenda quelli con il primo ministro Wen Jiabao e il presidente dell'Assemblea Nazionale del popolo Wu Bangguo, oltre a quelli con i dirigenti dell'economia cinese a cui dovrebbe parlare dello sviluppo delle miniere d'oro e carbone presenti nel suo Paese.

Chavez ha rafforzato i rapporti con la Cina sin dalla sua salita al potere, nel 1999: crede infatti che con l'aiuto di Pechino possa riuscire a scavalcare gli Stati Uniti, al momento il principale acquirente del petrolio venezuelano.