La polizia di Mosca blocca e arresta manifestanti per Beslan

Putin ringrazia il patriarca Alessio II per l'operato della Chiesa ortodossa nella tragedia. Nella scuola di Beslan è stata celebrata una liturgia funebre.


Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Poliziotti in tenuta anti-sommossa hanno bloccato nel centro della città una manifestazione a ricordo del secondo anniversario del massacro di Beslan. La polizia ha anche arrestato una decina di dimostranti.

In occasione del secondo anno dalla morte di 333 persone (dei quali 186 bambini) nella scuola n. 1 di Beslan (Nord Ossetia), il governo russo ha permesso di tenere molte manifestazioni di ricordo nella città teatro della tragedia, ma ha proibito eventi pubblici a Mosca e in altre parti della Russia. Il motivo è che i familiari delle vittime continuano ad accusare la superficialità delle forze di sicurezza russe, il cui attacco alla scuola ha scatenato la reazione dei terroristi, che avevano preparato esplosivi per far saltare la scuola dove erano sequestrati da 3 giorni circa 1000 persone, fra bambini e insegnanti. Il gruppo delle Madri di Beslan accusa in modo diretto lo stesso presidente Putin di coprire la verità sull'attacco terroristico.

La manifestazione non permessa di Mosca era stata organizzata proprio a due passi dalla vecchia sede del KGB, la polizia segreta dei tempi sovietici. La polizia ha disperso la dimostrazione e ha poi caricato 80 manifestanti che erano rimasti. Dieci di loro sono stati imprigionati. Un' altra manifestazione illegale è avvenuta a San Pietroburgo. Anche qui la polizia ha effettuato alcuni arresti.

Unico ricordo "permesso" a Mosca è stato quello del presidente Putin, che in un incontro con il patriarca ortodosso Alessio II ha ringraziato la Chiesa ortodossa per tutto ciò che essa ha fatto per sostenere la popolazione nella loro "inconsolabile tristezza".

A Beslan, tutto si è svolto in relativa calma: il vescovo ortodosso Feofan di Stavropol e Vladikavkaz ha celebrato una liturgia nella palestra della scuola; alla fine sono stati fatti volare 333 palloncini a ricordo delle vittime, mentre per tutta la giornata le stazioni radio del Nord Ossetia hanno diffuso musica da requiem.