Card. Toppo: "I poveri, sempre più spesso vittime di tragedie sul lavoro"
di Nirmala Carvalho

Il porporato esprime dolore e vicinanza alle famiglie dei 54 minatori della Bhadith, morti dopo due giorni di prigionia nel sottosuolo, ed invita i dirigenti di tutto il Paese a fare riferimento, come prima cosa, alla dignità della vita dei loro lavoratori.


Ranchi (AsiaNews) – Gli emarginati ed i più poveri "sono sempre più spesso le vittime di tragedie come quella della miniera Bhatdih" ed è fondamentale "che chi guida attività come questa faccia riferimento, come prima cosa, alla dignità delle persone che vi lavorano all'interno".

Il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi e presidente della Conferenza episcopale indiana, commenta così ad AsiaNews la morte dei 54 minatori rimasti intrappolati per due giorni nel sottosuolo in seguito al crollo della miniera di carbone 'Bhatdih', nello Stato orientale dello Jharkhand.

Il porporato definisce l'accaduto "una tragedia terribile" ed esprime "condoglianze a tutti coloro che hanno perso una persona cara". "Speriamo ed invitiamo con forza tutti coloro che dirigono attività così pericolose – aggiunge – a prendere ogni precauzione necessaria per proteggere la vita umana".

"La vita – sottolinea – è sacra e la dignità dell'uomo deve essere messa al primo posto nel momento in cui si inizia ogni attività commerciale. Vivo questa tragedia come un fatto personale, perché è avvenuta nel mio Stato e perché conosco molto bene la vita e la situazione delle persone che vi vivono".

"I poveri – conclude – sono la chiamata più urgente che ogni giorno viene rivolta alla coscienza non solo dei singoli, ma della nazione intera".

La tragedia è nata da un'esplosione dovuta probabilmente ad una fuga di gas. I soccorritori sinora hanno recuperato 19 corpi, ma le autorità annunciano un risarcimento di 300 mila rupie "per le famiglie di coloro che lavoravano nella miniera". Non ci sono speranze di trovare superstiti.