Il card. Bertone incontra il corpo diplomatico presso la Santa Sede

Il neo-segretario di stato chiede collaborazione nella difesa della dignità umana, per la libertà religiosa e per la pace.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Con un discorso semplice e diretto, il card. Tarcisio Bertone, ha incontrato oggi per la prima volta il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Parlando nella Sala Ducale del palazzo apostolico, il nuovo Segretario di stato ha invitato tutti gli ambasciatori a "contare sempre sull'accoglienza e la collaborazione della Segreteria di stato" e – con riferimento alla Cina, al Vietnam e a qualche paese islamico - ha detto di sperare che "un giorno vicino, tutti i paesi possano essere rappresentati presso la Santa Sede". Il card. Bertone ha ricordato la funzione della Segreteria di stato, che è di "assistere il papa nella sua missione", sostenendo l'unità della Chiesa, la cura delle comunità, l'annuncio del vangelo e la missione della Chiesa nella società, e promuovendo le relazioni con gli Stati "per il bene della Chiesa e della società".

Citando spesso alcuni discorsi di Giovanni Paolo II ai diplomatici, il Segretario di stato ha sottolineato che gli ambasciatori presso la Santa Sede sono degli "interlocutori privilegiati" dell'impegno e del contributo"specifico"  della Chiesa verso la società mondiale, nel sostenere "la dignità dell'uomo,… il dialogo, la solidarietà, la libertà, la giustizia e la fraternità".

In modo più preciso, il card. Bertone ha chiesto a tutti "un guizzo rinnovato di solidarietà". Fra le "preoccupazioni primarie", il porporato ha citato il problema del debito dei paesi più poveri, la fame, le malattie, le vittime innocenti della guerra. Egli ha pure sottolineato "la libertà e il rispetto incondizionato di ogni essere umano nei suoi diritti fondamentali, in particolare la sua libertà di coscienza e di religione"; la difesa della vita, dal concepimento alla sua fine naturale, della famiglia fondata sul matrimonio.

Il Segretario di stato si è soffermato in particolare sul tema della pace che "comanda" tutti i problemi concreti della società.

Grazie all'insegnamento dei papi, vi sono dei "nomi nuovi della pace", ossia ambiti e problemi  risolvendo i quali si contribuisce alla pace: sviluppo, liberazione, diritti umani, solidarietà internazionale. Ma la Chiesa contribuisce alla pace anche con altre vie, tutte complementari: le vie politiche e diplomatiche, quelle giuridiche e istituzionali, le vie psicologiche e pedagogiche, quelle della testimonianza dei grandi profeti di pace, quelle dell'obiezione di coscienza e della non-violenza.

Il card. Bertone non nasconde che, nel contesto attuale di violenza privata e organizzata, nella Chiesa vi è un continuo lavoro di riflessione per integrare  "l'aspetto profetico e le necessità concrete della vita", su temi quali la difesa sociale, la condanna della guerra, la sicurezza, il disarmo.

Il Segretario di stato conclude invitando i diplomatici a "leggere attentamente  e meditare" i documenti della Santa Sede e dei papa "perché le idee possano tradursi in azioni pratiche e il mondo possa riconoscere la forza e l'attualità del messaggio cristiano nel dono di sé e nel coraggio con cui i cristiani agiscono n favore della pace".