I funerali della Politkovskaia diventano una silenziosa protesta anti-Putin

L'omaggio di giornalisti russi e corrispondenti esteri. Del caso si parlerà anche nei colloqui del presidente russo con la Merkel. La giornalista uccisa da cinque persone, dopo un lungo pedinamento.


Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Si è trasformato in una silenziosa protesta antigovernativa i funerali di Anna Politkovskaia, la coraggiosa giornalista uccisa sabato scorso a Mosca, nota per le sua forte difesa dei diritti umani e le sue denunce contro la politica e la violenza del governo russo in Cecenia.

Attorno alla sua bara circondata di fiori, nel cimitero Troiekurovskoie, alla periferia ovest di Mosca, si sono raccolte centinaia di persone. Tra loro il mondo dell'informazione moscovita, ma ci sono anche numerosi corrispondenti  stranieri ed esponenti politici di opposizione. La giornalista viene ricordata anche a San Pietroburgo, a Iekaterinburg negli Urali e in altre città. In alcune, come Kurgan, la polizia ha però vietato comizi commemorativi e distribuzioni di volantini.

La vicenda della Politkovskaia finirà anche nei colloqui russo-tedeschi in programma da oggi a Dresda, città che Putin conosce bene per avervi prestato servizio dal 1985 al 1990 come agente del KGB. Il presidente russo che dopo due giorni di silenzio sull'assassinio si è impegnato telefonicamente con Bush ad una "obiettiva inchiesta" per la soluzione del caso, si vedrà sottoporre dal cancelliere Angela Merkel, accanto a questioni come il dossier nucleare iraniano o la dipendenza europea dal gas russo, il caso della giornalista uccisa, secondo quanto ha annunciato il portavoce governativo tedesco, Ulrich Wilhelm. Domande scomode arriveranno a Putin anche nel corso dell'incontro con la stampa, in programma nel pomeriggio.

Stamattina a Mosca, intanto, un fedelissimo di Putin, lo speaker della Duma, Boris Grizlov, ha promesso che il parlamento utilizzerà tutti i suoi poteri per far luce sull'assassinio, del quale ha però già tentato di indicare responsabile la criminalità comune. Egli ha infatti sostenuto che in Russia "è garantita la libertà di stampa e di parola, che non si può inficiare con azioni orribili da parte della criminalità".

Oggi, sui giornali cominciano ad uscire le prime indiscrezioni. Komsomolskaia Pravda sostiene che la giornalista è stata assassinata dopo un lungo pedinamento al quale hanno partecipato tre uomini e due donne, quattro dei quali filmati dalle videocamere di sorveglianza di un supermercato dove la vittima aveva fatto la spesa prima di tornare a casa. Novaia Izvestia sostiene che le ipotesi al vaglio degli investigatori sono principalmente tre: la vendetta di agenti di polizia incriminati dopo le inchieste della giornalista; un complotto politico di avversari del presidente Vladimir Putin o del premier ceceno Ramsan Kadirov, per metterli in difficoltà di fronte all'opinione pubblica; gli ultranazionalisti russi, che avevano la Politkovskaia nella loro "lista nera".