Indonesia: ucciso pastore protestante
di Benteng Reges
Il reverendo Kongkoli freddato stamattina con un colpo alla nuca a Palu. Rimane alta la tensione nella provincia di Sualwesi Centrali, dopo la fucilazione dei tre cattolici a settembre. Il governatore locale: l'assassinio è legato all'esecuzione, ma non si tratta di "ostilità" tra cristiani e musulmani.

Palu (AsiaNews) – È legata all'esecuzione di settembre dei tre cattolici indonesiani, l'uccisione di un pastore protestante, avvenuta stamattina nella tormentata provincia di Sulawesi Centrali. Ne è convinto il governatore provinciale H.B. Paliudju, che esclude, però, l'esistenza di "ostilità tra le comunità" cristiana e musulmana nella zona.

A Palu, capoluogo di Sulawesi centrali, intorno alle 8.45 (ora locale) un gruppo di uomini armati ha freddato con un colpo alla nuca il reverendo Irianto Kongkoli, presidente del Central Sulawesi Churches of Synod (GKST). Il pastore, 40 anni, stava facendo acquisti in un negozio di ceramiche, quando uomini su una moto gli hanno sparato alle spalle. Inutile la corsa all'ospedale RS Bala Keselamatan, dove i medici non sono riusciti a salvargli la vita.

Il reverendo Kongkoli aveva di recente preso la guida del GKST, dopo che il suo predecessore Rinaldy Damanik si era dimesso per aver fallito la campagna a favore della liberazione di Fabianus Tibo, Dominggus Da Silva e Marinus Riwa, fucilati tra le critiche internazionali lo scorso 22 settembre a Palu. I tre cattolici erano giudicati responsabili della morte di numerosi musulmani all'interno degli scontri interreligiosi del 2000 a Poso. Diversi gruppi per i diritti umani ed esponenti religiosi si erano, però, schierati contro la condanna, definendola "ingiusta" e frutto di un processo falsato dalle pressioni dei fondamentalisti islamici. La loro morte ha dato il via a violente proteste nella provincia, dove ancora è vivo il ricordo del conflitto tra cristiani e musulmani del 1999 - 2001.

Kongkoli era un importante esponente religioso nella zona; non ha mai esitato ad alzare la sua voce contro polizia e autorità locali, colpevoli di non condurre indagini adeguate sulle violenze tra le due comunità. Sostenitore del dialogo tra le religioni, ha sempre lottato per la pace e l'armonia nella zona.

Secondo il governatore di Sulawesi Centrali, "l'omicidio ha a che fare con l'esecuzione di Tibo e le seguenti proteste della comunità cristiana". "Kongkoli – aggiunge H.B. Paliudju – è stato sempre a fianco del reverendo Damanik, forte oppositore della sentenza contro i tre cattolici". Il governatore ritiene che il movente dell'assassinio possa essere "la vendetta", ma esclude "assolutamente" che si possa parlare di "ostilità tra le comunità".

Paliudju parteciperà oggi ad un incontro a porte chiuse con alcuni ministri e parlamentari indonesiani, membri della polizia e dell'intelligence, comandanti militari.