India: migliaia di dalit abbandonano l'induismo

In una grande cerimonia di conversione di massa a Nagpur i fuori casta indù si convertono a buddismo e cristianesimo, sfidando i governi locali che vogliono limitare la libertà religiosa. Bruciate in pubblico copie delle leggi anti-conversione. "Diventiamo cristiani per il messaggio di uguaglianza di Gesù Cristo".


Nagpur (AsiaNews) – Migliaia di fuori casta indiani, i dalit, hanno abbandonato l'induismo per il buddismo e il cristianesimo con una imponente cerimonia di conversione di massa svoltasi a Nagpur lo scorso 14 ottobre. L'appuntamento organizzato dalla All India Conference of SC/ST Organization e dall'India Christian Council, ha segnato la "Giornata mondiale per la libertà di coscienza e di religione", occasione per protestare contro le discriminazioni legate al sistema delle caste e alle limitazioni della libertà religiosa poste da alcuni Stati dell'Unione guidati dal nazionalista Bjp con apposite leggi anti-conversione. Come segno della protesta i partecipanti hanno bruciato copie delle contestate normative.

Il giorno scelto per la manifestazione non è stato casuale: il 14 ottobre si celebrava il 50° anniversario della conversione dall'induismo al buddismo di Baba Ambedkar, il carismatico "padre della Costituzione" e primo ministro di Giustizia dell'India libera dal colonialismo inglese. La cerimonia è iniziata con infuocati discorsi di leader religiosi sulla misera condizione delle caste più basse della società indiana, per poi procedere con le conversioni. Un folto gruppo di persone dal Gujarat è stato battezzato; il reverendo Moses Parmar ha chiesto ad alta voce se la decisione era stata dettata da minacce e inganni o dalla libera volontà personale. Tutti hanno risposto che abbracciavano il cristianesimo per "l'uguaglianza e la giustizia insegnate da Gesù Cristo e la sua promessa di salvezza eterna".

Un gruppo di attivisti ha poi bruciato copie della legge anti-conversione del Gujarat, dove il governo ne ha di recente approvato un emendamento, che definisce il giainismo ed il buddismo 'sette dell'induismo'. I manifestanti hanno provato anche a dare alle fiamme un ritratto del Chief Minister del Gujarat, Narendra Modi, ma la polizia non lo ha permesso. Alla cerimonia erano presenti anche numerosi osservatori internazionali, a controllare che le conversioni non avvenissero su costrizione.

Al momento, leggi anti-conversione sono in vigore in Orissa, Madhya Pradesh, Arunachal Pradesh, Chhattisgarh, Tamil Nadu, Gujarat, e Rajasthan. (NC)