Timor Est, Commissione Onu chiede indagini sull'ex premier Alkatiri

Resi noti oggi i risultati dell'inchiesta indipendente sui disordini di aprile-maggio: Alkatiri sapeva del passaggio di armi dai militari ai civili e non è intervenuto. Consigliate azioni legali contro ex membri dell'esercito e della politica. Alta la sicurezza a Dili per paura di proteste.


Dili (AsiaNews/Agenzie) – Le Nazioni Unite chiedono un'inchiesta giudiziaria contro l'ex premier est-timorese Mari Alkatiri per verificarne il presunto coinvolgimento nella distribuzione di armi tra civili durate i disordini dello scorso aprile e maggio.

E' quanto emerge dai risultati del lavoro investigativo condotto da giugno dalla Commissione Onu, resi noti ai parlamentari della ex colonia portoghese. Ingenti le misure di sicurezza nella capitale per timore che l'annuncio, se non gradito, creasse scontri tra la popolazione.

Alkatiri è sospettato di aver promosso la creazione di milizie civili per eliminare i suoi oppositori politici; il documento Onu dichiara che non esistono prove per un'incriminazione, ma evidenzia il mancato intervento dell'ex primo ministro: egli, pur a conoscenza dei fatti, non ha impedito il trasferimento di armi dai militari ai civili. I membri della Commissione indipendente, nominati dall'Onu, hanno auspicato ulteriori indagini per verificare la configurabilità di responsabilità penali contro Alkatiri. Dal canto suo, l'ex premier e capo del partito di maggioranza Fretilin, respinge tutte le accuse.

Per il presidente Xanana Gusmao, il parlamento "deve subito intraprendere azioni legislative  e giudiziarie basate sul materiale del rapporto Onu". Nelle 79 pagine del documento la Commissione raccomanda di processare per le violenze di aprile-maggio l'ex ministro degli Interni Rogerio Lobato e il leader dei militari "ribelli", maggiore Alfredo Reinaldo, evaso dal carcere ad agosto. Il rapporto consiglia, inoltre, di indagare o perseguire legalmente una serie di membri delle forze di sicurezza, civili e ribelli, responsabili di alcuni degli omicidi commessi durante i disordini.

Tra aprile e maggio le violenze tra disertori e lealisti intorno a Dili hanno provocato la morte di almeno 21 persone. In seguito alla crisi, che ha richiesto la presenza di eserciti internazionali e truppe Onu sulla piccola isola, il primo ministro Alkatiri è stato costretto a dimettersi.