Gruppi ebraici si mobilitano per fermare il Gay pride a Gerusalemme

La manifestazione è in programma il 10 novembre. Si preparano contromanifestazioni e proteste. La polizia potrebbe fermare il tutto per motivi di sicurezza.


Gerusalemme (AsiaNews) – Gruppi ebraici si stanno mobilitando per fermare la celebrazione del Gay pride, in programma a Gerusalemme il prossimo 10 novembre, o per dar vita a grandi contromanifestazioni. E' questa l'intenzione degli ultraortodossi dello Yesha council, mentre Meir Porush dell' United Torah Judaism ha parlato al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth di una manifestazione di 250mila persone riunite lungo la King George Street per protestare al momento del passaggio della "Parata" del Gay pride. Il movimento Kahane Chai, dal canto suo, ha annunciato la preparazione di una contromarcia dal Muro del pianto al Giardino dell'indipendenza.

Numerosi altri membri di organizzazioni religiose ed anche arabi stanno pianificando "di fare qualcosa per cancellare la Parata. Dalle dimostrazioni ai blocchi stradali".

La polizia di Gerusalemme aveva tentato di impedire agli organizzatori di dar vita alla Parata nella Città santa, ma l'Alta corte ha stabilito che essa può svolgersi. La polizia sta comunque vedendo di posporre o cancellare la manifestazione per motivi di sicurezza. Ieri aveva fatto sapere che lo Yesha council vuole portare 70mila a protestare in una contromanifestazione.

A luglio, contro la celebrazione del Gay pride a Gerusalemme c'era stata una richiesta di aiuto avanzata dal rabbino capo sefardita di Israele, Shlomo Amar, a Benedetto XVI. Nella lettera, il rabbino parlava di una manifestazione che "viola ed umilia" la Città Santa. Contro la Parata si è espresso anche il rabbino capo aschenazita, Yona Metzger, che ha chiesto di "cancellare la Parata nella Città Santa di Gerusalemme".

In quei giorni, un sondaggio reso noto durante una discussione nella Commissione interni della Knesset (il Parlamento), rilevava che sono contrari alla Parata il 63% degli ebrei "laici", l'81% degli ebrei "conservatori", il 99% dei nazionalisti religiosi, il 100% degli ortodossi e il 92% degli arabi musulmani e cristiani.