Andhra Pradesh, leader indù chiedono l'arresto e la deportazione dei missionari cristiani
di Nirmala Carvalho

Il vice presidente del Bjp, composto da nazionalisti indù, ha accusato i 68 stranieri presenti nella zona di aver convertito con la frode 6mila tribali. Chiesto l'intervento della polizia, che non deve rimanere a guardare.


Hyderabad (AsiaNews) – Il Partito al governo nello Stato meridionale dell'Andhra Pradesh, composto da nazionalisti indù, ha accusato i missionari provenienti da Canada e Stati Uniti di organizzare con la frode conversioni al cristianesimo fra i fuori casta locali e ne ha chiesto l'arresto e la deportazione.

L'accusa è stata formulata la settimana scorsa da S. V. Seshagiri Rao, vice-presidente del Bharatia Janata Party [Bjp, maggior Partito politico indiano di impronta nazionalista-fondamentalista ndr], che nel corso di una conferenza stampa nella capitale ha detto: "Gruppi di missionari cristiani sono sparsi per le diverse aree tribali del distretto di Nalgonda, dove convertono i locali al cristianesimo con la forza".

Secondo il politico, che ha parlato insieme al segretario ed al consulente legale del Partito, i missionari "promettono a chi si converte trattamenti medici gratuiti, case, educazione e 100 rupie al giorno".

I nazionalisti hanno poi aggiunto che "secondo alcuni dati in loro possesso" si sono verificate già 4mila conversioni al cristianesimo in 30 villaggi della zona di Nalgonda e Guntur; altre 2mila sarebbero poi avvenute nella zona di Nidamanooru, Anumola e Gurrampodu.

Rao ha aggiunto che "i 68 stranieri presenti al momento nella zona sono divisi in piccoli gruppi, che visitano i villaggi con l'aiuto dei locali per la loro opera di conversione. La questione è stata denunciata alla polizia di Nalgonda, che non ha fatto nulla".

Secondo alcuni esperti, quest'ultima frase è molto pericolosa perché spesso rappresenta il preludio ad attacchi compiuti da fanatici indù, che "davanti all'inerzia delle forze armate si sentono in dovere di intervenire personalmente".

In conclusione, i tre leader hanno chiesto "un'azione ufficiale del governo, che li deve arrestare e deportare, non rimanere indifferente al problema".