La ferrovia per il Tibet minaccia l'esistenza del lago Qinghai

Secondo un ricercatore dell'Accademia delle scienze cinesi, l'aumento del flusso turistico collegato alla costruzione della nuova ferrovia rischia di far sparire il più grande bacino di acqua salta della Cina, habitat di animali e piante, in meno di 10 anni.


Nanjing (AsiaNews/Agenzie) – Il lago Qinghai, il più grande bacino di acqua salata di tutta la Cina, sparirà in meno di 10 anni se le autorità non diminuiscono il flusso di turisti portati sulle sue rive dalla nuova ferrovia che collega la provincia centrale del Qinghai al Tibet.

L'allarme è stato lanciato ieri dal Shen Ji, ricercatore presso l'Istituto di geografia dell'Accademia cinese delle scienze di Nanjing. Shen aggiunge che "una volta che il lago sarà distrutto, non si potrà in alcun modo sopperire alla protezione ecologica che fornisce al momento questo perfetto microclima".

Il lago si trova nella vasta pianura centro-occidentale del Paese ed ha un'estensione pari a 4.285 chilometri quadrati: qui si rifugiano gli animali feriti della zona e vengono impiantati vegetali con problemi di sopravvivenza dati dall'inquinamento del Paese. Eppure, anche questa oasi ecologica subisce i danni dell'industrializzazione cinese.

Shen spiega infatti che "dai primi anni '50, il livello dell'acqua è sceso di quasi 4 metri e le rive del lago sono state erose fino a perdere 670 chilometri quadrati dall'area totale".

La nuova ferrovia – che unisce in linea diretta Pechino con la capitale del Tibet, Lhasa – passa nelle vicinanze del lago: per questo, è previsto un aumento delle visite turistiche pari al 30 % annuo. Secondo un rappresentante dell'Ufficio turismo del Qinghai, sono previsti nell'area per il nuovo anno oltre 8 milioni di turisti, che vorranno visitare il lago salato.

Per Shin, questo significa più inquinamento: parlando ad una conferenza a Nanchang, il ricercatore ha sottolineato che "più turisti significano più spazzatura. Il lago è già ai limiti di sopportazione e la costruzione di hotel e ristoranti nelle sue immediate vicinanze non farà altro che peggiorare la situazione".

Per le autorità locali, tuttavia, questi avvertimenti non hanno peso: l'Ufficio turismo ha annunciato che "non intende fare nulla per limitare le visite turistiche, dato che i siti di interesse della provincia sono in grado di reggere l'impatto".