Sri Lanka, l'impegno della Chiesa per le vittime delle alluvioni
di Col Memara

Le piogge sono iniziate il 27 ottobre scorso: da allora, 23 morti ed oltre 75mila sfollati. La Caritas e le parrocchie distribuiscono cibo e generi di prima necessità alla popolazione in fuga, che cerca riparo nelle chiese o nei templi buddisti.


Colombo (AsiaNews) – La Chiesa cattolica dello Sri Lanka ha chiesto il sostegno e la piena cooperazione di tutti i suoi fedeli per aiutare le oltre 75mila persone colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi.

Le piogge che hanno colpito il Paese fra la fine di ottobre e l'inizio di novembre hanno ucciso 23 persone nel distretto di Gampaha, uno dei più colpiti, ed hanno provocato danni alle abitazioni ed alle proprietà del distretto di Kalutara.

Tramite la Caritas e le parrocchie locali, la Chiesa cingalese ha disposto lo stanziamento di fondi e la distribuzione di generi di prima necessità agli sfollati.

Il direttore della Caritas, p. Edward, dice ad AsiaNews: "Per ora siamo riusciti ad aiutare 2mila famiglie della zona di Chilaw: abbiamo distribuito cibo caldo e razioni liofilizzate da portare via. Fino ad ora, abbiamo speso circa 10mila dollari, ma serve molto altro".

Per venire incontro alle richieste, le parrocchie di Colombo hanno chiesto ai fedeli di destinare le offerte della ricorrenza di Tutti i Santi ai rifugiati, e sono riuscite a consegnare agli operatori altro denaro da utilizzare per ricoveri di emergenza e generi di prima necessità.

L'emergenza è iniziata il 27 ottobre scorso, quando il maltempo si è abbattuto sul Paese: da quel giorno, migliaia di persone sono in fuga dalle zone allagate e cercano riparo anche nelle chiese e nei templi buddisti.