Pakistan: approvati emendamenti alle Ordinanze Hudood

L'Assemblea generale approva il nuovo disegno di legge che pone adulterio e stupro nella sfera del Codice penale e non più della legge islamica. Rimangono, però, ancora valide le punizioni previste dalle famigerate Ordinanze Hudood, come lapidazione a morte e amputazione degli arti. L'opposizione dei fondamentalisti religiosi.


Islamabad (AsiaNews) – I deputati pakistani hanno approvato gli emendamenti alle controverse Ordinanze Hudood, secondo i quali reati come stupro e adulterio verranno giudicati da tribunali civili e non più da corti islamiche. Il testo passato ieri all'Assemblea generale era da tempo in discussione: il Women Protection Bill è considerato il banco di prova per testare il reale impegno per la politica di "moderazione illuminata" sostenuto dal presidente Pervez Musharraf contro i partiti religiosi islamici.

Le Ordinanze Hudood sono state approvate nel 1979, sotto la giunta militare del generale Zia-ul-Haq; sono composte da quattro parti che regolano i temi della proprietà, del qazaf [falsa accusa di adulterio ndr], dell'adulterio e delle proibizioni estese ai non islamici dell'uso di alcol e del gioco di azzardo. Il tutto unito alla regola generale che, in tribunale, anche un non islamico deve avere avvocato e giudice musulmani.

Pur mantenendo intatte tutte le punizioni islamiche previste dalle Hudood - tra cui la lapidazione a morte, l'amputazione degli arti e la flagellazione – il nuovo disegno di legge apporta significativi cambiamenti. Il più significativo riguarda il reato di violenza sessuale sulle donne. Le Ordinanze, infatti, non discriminavano fra adulterio e stupro: una donna vittima di un violenza carnale doveva presentare davanti ad una corte islamica la testimonianza di quattro maschi – adulti e musulmani - che avessero visto l'atto e potessero testimoniare che era stato compiuto con violenza, per avere giustizia dallo Stato. Secondo le Ordinanze, se la vittima non era in grado di produrre le testimonianze, poteva essere accusata di adulterio e condannata al carcere.

Con gli emendamenti approvati lo stupro passa alla sfera del Codice penale e le condanne saranno espresse sulla base di prove circostanziali; il nuovo testo, inoltre, dichiara illegale avere rapporti sessuali con donne al sotto dei 16 anni. Ora il Women Protection Bill passerà all'esame del Senato. 

A settembre scorso il governo aveva rinunciato al dibattito sugli emendamenti alle Hudood a causa della dura opposizione dei partiti islamici, che ritengono sacrilega l'idea di modificare leggi ispirate dal Corano.

Anche dopo il voto di ieri gruppi per i diritti umani e civili continuano a chiedere la totale abrogazione delle norme, considerate draconiane ed usate sempre più spesso come scusa per dirimere questioni personali.