Da oggi Hu Jintao in India, previsti accordi solo in campo economico

I due giganti asiatici cercano una nuova era di collaborazione, dopo decenni di rivalità. Gli esperti prevedono maggiore collaborazione commerciale, ma non si attendono progressi per le questioni legate a vecchi contrasti. Tra tre giorni Hu andrà in Pakistan, tradizionale rivale di New Delhi.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Inizia oggi la visita di Hu Jintao in India, la prima di un presidente cinese da un decennio. Durante i tre giorni di permanenza, sono previsti incontri con il presidente indiano A.P.J. Kalam e il premier Manmohan Singh e visite alle città di Agra e Mumbai. Anche se negli ultimi mesi c'è stata maggiore collaborazione tra i due Stati, le cui economie sono in rapido sviluppo e che insieme possono influenzare il volto del mondo, molti rimangono i punti di attrito.

E' ancora irrisolta la questione circa gli esatti confini tra i due Stati, ognuno dei quali rivendica territori ora in possesso dell'altro. I due giganti sono, poi, in continua competizione per accaparrarsi fonti di energia. Pechino, inoltre, fornisce sostegno alle ambizioni del Pakistan, da sempre principale rivale di New Delhi, ed è previsto che Hu, terminata la visita, si rechi in Pakistan per concludere vari accordi, forse anche per la creazione di sei impianti energetici nucleari annunciata pochi giorni fa.

Inoltre l'India di recente ha escluso ditte cinesi da importanti appalti nei settori portuale e della telecomunicazione per non meglio precisate "ragioni di sicurezza", come la Hutchinson Port Holdings, controllata dalla Hutchinson Whampoa di Hong Kong, per opere nel porto di Mumbai. Peraltro il governo indiano appare "diviso" sul punto.

Ma Kripa Sridharan, esperto dell'Università Nazionale di Singapore, commenta che sebbene "le ragioni di contrasto tra i due Stati siano quasi palpabili, è improbabile che si torni a un'accesa rivalità, perché porterebbe nocumento allo scopo di diventare importanti soggetti politici mondiali".

In simile ottica Jiang Yu, portavoce del ministero cinese degli Esteri, ha osservato che i due Paesi "vogliono fare presente al mondo che lo sviluppo [dei rapporti] di Cina e India è utile non solo per i due Paesi ma dà un fattivo contributo per la pace, la stabilità e lo sviluppo del mondo".

Gli scambi commerciali tra i due Stati, inesistenti 20 anni fa, crescono rapidamente e si prevedono pari a 20 miliardi di dollari Usa per il 2006. A luglio è stato riaperto un confine sull'Himalaya, dove anticamente passava la via della seta ma che era rimasto chiuso per 44 anni. Pechino ha anche interesse a creare un'area di scambio di merci senza dazi, ma non è chiaro se l'India sia d'accordo. In ogni caso gli esperti prevedono che si parli soprattutto di collaborazione economica, senza raggiungere effettivi miglioramenti per le altre questioni. Analisti commentano che gli accordi tra i due Stati potrebbero avvenire a danno dei diritti della popolazione tibetana, per la cui tutela l'India appare di recente avere abbandonato la posizione critica verso Pechino.

Inoltre la recente collaborazione nel settore nucleare civile tra India e Stati Uniti preoccupa la Cina. Gli Stati Uniti debbono decidere se fornire a New Delhi tecnologia e carburante nucleare, cosa che ne potenzierebbe non solo le fonti energetiche. Anche per questo, Pechino ha interesse a più stretti rapporti con l'India, se non vuole dover rispondere potenziando le capacità nucleari del Pakistan in una vera corsa regionale agli armamenti. (PB)