Seminaristi del Patriarcato di Mosca studiano il cinese per "integrare" gli immigrati

La Chiesa ortodossa russa sta formando personale che lavori a stretto contatto con la comunità cinese: circa 10 seminaristi studiano la lingua e fanno stage all'Università cattolica di Taiwan. Nelle conversioni di cinesi in Russia Pechino non ha diritto di interferire.


Mosca (AsiaNews) – La Chiesa ortodossa russa ha deciso di potenziare l'attività missionaria tra la comunità cinese emigrata in Russia, per "favorirne l'integrazione". A parlare dell'iniziativa è il p. Dionisy Pozdnjaev, del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. In un'intervista all'agenzia Ria Novisti, il religioso spiega che "i cinesi si sentiranno di appartenere di più alla Russia, se assimileranno la religione ortodossa e potranno annunciarla in modo aperto. Per questo è necessario svolgere servizi in lingua cinese e preparare del personale" adatto al compito.

Secondo quanto riferisce il sacerdote, oggi nei seminari sul territorio russo sono circa 10 le persone che studiano il cinese e frequentano stage presso l'Università cattolica Fu Jen a Taiwan. Dionisy Pozdnjaev ha escluso la probabilità che qualcuno tra i seminaristi cinesi scelga di non tornare in patria per fermarsi a lavorare in Russia, ma ha sottolineato che "se qualcuno lo volesse, certamente la sua decisione sarà appoggiata" dal Patriarcato.

Al momento nei seminari russi studiano 11 cinesi. Il sacerdote ha tenuto ad aggiungere che qualora "studenti cinesi di scuole superiori e università laiche vogliano battezzarsi ed entrare in seminario, noi non lo impediremo, sarà una loro scelta, nella quale le autorità cinesi non hanno diritto di intromettersi".

Stando alle parole di Pozdnjaev, si sono già registrati casi di conversioni alla religione ortodossa di alcuni cinesi, arrivati in Russia per studio o per affari. "Non si tratta di un fenomeno massiccio – precisa - ma alcuni episodi esistono".