Corte Suprema: "Per la strage del 2002, il Gujarat ha dimenticato il codice penale"
di Nirmala Carvalho

I giudici del più alto organo di giudizio dell'India hanno chiesto i dettagli dei 17 processi correlati agli scontri interreligiosi del 2002, ancora in attesa di essere aperti, ed hanno avvertito che non sarà tollerato alcun insabbiamento sulla questione.


Delhi (AsiaNews) – La Corte Suprema dell'Unione indiana ha chiesto ieri al governo del Gujarat i dettagli dei 17 sanguinosi episodi di violenza interreligiosa avvenuti nello Stato nel 2002 ed ha rimproverato i giudici locali di "aver dimenticato del tutto il Codice di procedura penale" nella gestione di questi casi.

I giudici della Corte – il più alto organo giudiziario  del Paese – hanno poi "ricordato" a tutto il sistema giuridico indiano che "non sarà tollerato alcun insabbiamento o depistaggio nella gestione del sistema giuridico".

Nel corso del 2002 un conflitto di stampo etnico- religioso ha sconvolto lo Stato indiano del Gujarat facendo almeno mille morti, in gran parte musulmani. Le violenze sono scoppiate dopo che 60 indù sono morti nell'attacco a un treno nella città di Godhra da parte di un presunto gruppo islamico.

A marzo dell'anno scorso, una Commissione  federale d'indagine sul rogo al treno ha scagionato la comunità musulmana da ogni responsabilità.

Il governo locale, già all'epoca retto dal Bharatiya Janata Party (Bjp), è aspramente criticato da attivisti per i diritti umani e dalla Commissione nazionale delle minoranze per la gestione parziale della crisi e per non aver reso giustizia alle vittime. I 17 processi sugli incidenti ricordati dai giudici della Corte Suprema sono infatti tuttora in attesa di essere aperti.