Inganni e costrizioni sono necessari perché i vescovi non vogliono disubbidire alla Santa Sede. Anche il candidato all'episcopato è in totale isolamento e non è raggiungibile nemmeno per telefono. Per le ordinazioni episcopali il governo promette ingenti somme di denaro che non risultano mai donate.
Roma (AsiaNews) Due vescovi dell'Hebei sono stati sequestrati per obbligarli a partecipare all'ordinazione episcopale che avverrà domani a Xuzhou (Jiangsu), senza il permesso della Santa Sede. I due vescovi sono della Chiesa ufficiale, ma le loro ordinazioni erano state approvate dal Vaticano. Si tratta di mons. Pietro Feng Xinmao, ordinato il 6 gennaio 2004 come vescovo coadiutore di Hengshui, e di mons. Li Liangui di Cangzhou (Xianxian), ordinato nel marzo 2000.
Fonti dell'Hebei hanno detto ad AsiaNews che ieri i due vescovi sono stati prelevati in auto da personale dell'Ufficio Affari religiosi. L'apparente motivazione era quella di verificare con loro l'entità di alcune proprietà della Chiesa dell'Hebei sequestrate in passato, e che da tempo le due diocesi richiedono indietro. Invece di condurli al sito da verificare, l'auto si è diretta a Xuzhou per costringere i due vescovi a partecipare all'ordinazione di Wang Renlei, programmata per domani 30 novembre alle 8 di mattina.
Attualmente è impossibile contattare i vescovi sequestrati. Altri 2 vescovi che dovrebbero partecipare alla cerimonia sono in isolamento e sottoposti a pressioni fisiche e psicologiche. Si tratta di mons. Giuseppe Zhao Fengchang, vescovo di Liaocheng (Shandong) e di mons. Giuseppe Xu Honggen, vescovo di Suzhou. Entrambi sono stati ordinati con il permesso della Santa Sede.
Il sequestro dei vescovi e la costrizione sono divenuti per il governo cinese l'unico modo di ottenere la presenza di vescovi alle ordinazioni illecite (senza il permesso della Santa Sede). Ormai quasi tutti i pastori della Chiesa ufficiale cinese non accettano di essere ordinati e di ordinare se non vi è il permesso del Vaticano.
In aprile e maggio scorsi vi sono state 2 ordinazioni a Kunming (Yunnan) e Wuhu (Anhui). Anche allora alcuni dei vescovi ordinanti sono stati ingannati dicendo loro che l'ordinazione avveniva con il permesso della Santa Sede.
A quelle ordinazioni è seguita una netta dichiarazione della Santa Sede che denunciava il fatto che "vescovi e sacerdoti sono stati sottoposti - da parte di organismi esterni alla Chiesa - a forti pressioni e a minacce, affinché prendessero parte a ordinazioni episcopali". Anche il candidato dell'ordinazione di domani, p. Wang Renlei, è in totale isolamento e non può essere raggiunto nemmeno via telefono. Secondo personalità di Hong Kong egli è stato isolato perché non contatti nessuno della Santa Sede.
Fonti vaticane dicono che essi sperano ancora che l'ordinazione di domani non avvenga, anche se è ormai difficile dato che tutto è pronto per la cerimonia. È stato stampato perfino il libretto per seguire la cerimonia, dove è riportato lo stemma e il motto del futuro ordinato: il sole la luna e una colomba, con le parole "Manifestare la gloria di Dio". Nel libretto vi è anche il giuramento che il nuovo vescovo dovrà pronunciare, in cui si professa ubbidienza alla Costituzione cinese, cura a salvaguardare l'unità della patria, impegno a costruire la società socialista.
Secondo indiscrezioni, le autorità governative hanno promesso di dare alla diocesi 6 milioni di yuan (circa 600 mila euro) per coprire le spese dell'ordinazione. L'ingente somma enorme per una diocesi di 20 mila fedeli verrà forse utilizzata per altre opere della diocesi.
Anche per le ordinazioni di Kunming e di Wuhu il governo aveva promesso enormi donazioni in denaro, che però non sono state ancora devolute.