Si è aperta ieri a Zamboanga la nona "Settimana della Pace", che chiede al governo ed ai ribelli separatisti del Fronte islamico la fine delle ostilità nell'arcipelago meridionale.
Zamboanga (AsiaNews) - Oltre 30mila persone si sono radunate ieri nella capitale dell'arcipelago meridionale di Mindanao per celebrare l'apertura della nona "Settimana della Pace", evento che "in nome di Dio, il misericordioso, chiede la fine di ogni ostilità".
Il tema della manifestazione è stato scelto dalla Conferenza dei vescovi e degli ulema delle Filippine, composta da 24 vescovi cattolici, 18 protestanti e 24 ulema, che l'ha organizzata.
Cristiani delle diverse chiese e musulmani, insegnanti, studenti, attivisti per i diritti umani e funzionari del governo hanno marciato insieme per chiedere la fine della guerra fra Manila ed i ribelli del Moro Islamic Liberation Front (Milf), che chiedono l'autonomia della regione a maggioranza musulmana.
Il Milf combatte da oltre 40 anni contro il governo per ottenere l'autonomia della minoranza musulmana che abita in prevalenza nella parte meridionale delle Filippine. Negli ultimi 2 anni gli scontri armati sono notevolmente diminuiti dopo l'inizio delle trattative di pace con il governo di Manila, che si sono però fermate alcuni mesi fa.
Per il p. Angelo Calvo, missionario clarettiano e presidente di Paz - Peace Advocates Zamboanga, un gruppo attivo nella pacificazione della regione meridionale delle Filippine la gente che marcia "è come un tappeto pieno di colori, che si unisce a chi piange per la guerra e chiede con forza che questa finisca".
Celso Lobregat, sindaco di Zamboanga, si dice "colpito" dalla massiccia partecipazione popolare: "La gente di Zamboanga ha voluto inviare un forte messaggio a tutte le parti in causa: vogliamo la fine delle ostilità".
Romeo Abela, disabile che partecipa alla manifestazione, dice: "Sono qui perché voglio dimostrare al mondo intero che, nonostante la nostra situazione, abbiamo ancora voglia di lottare. Lavoriamo duramente per la pace".
Marx De Cruz è membro dei "Piccoli suonatori di tamburo", una sorta di organizzazione che mendica per le strade suonando e ballando. Il giovane spiega che "venire qui ci è costato molti soldi, ma siamo felici ed orgogliosi di manifestare per questa causa".