L'Alta Corte: “L’Unione finanzi i pellegrini di ogni religione”
di Nirmala Carvalho
I giudici hanno accolto l’istanza presentata da un indù che chiedeva finanziamenti pubblici ai pellegrinaggi di ogni religione, non solo per quello alla Mecca. Ogni anno, Delhi stanzia per il viaggio rituale dei musulmani 50 milioni di euro.

Delhi (AsiaNews) – L’Alta Corte di Delhi ha invitato ieri il governo dell’Unione a fornire sussidi economici ai pellegrini di ogni religione, in linea di quelli che già da tempo elargisce alla comunità musulmana impegnata nell’annuale pellegrinaggio alla Mecca.

La sentenza è stata pronunciata in risposta alla pubblica istanza presentata da Ashwani Gupta, indù, che ha ricordato ai giudici gli articoli 14, 15 e 16 della Costituzione indiana, secondo i quali “il governo non può fornire benefici ad una particolare religione ignorando le altre”.

Gupta ha poi sottolineato che “anche la comunità indù ha dei siti di pellegrinaggio molto amati come Amarnath e Mansarovar, così come quella sikh guarda a Nankana Saheb, i buddisti desiderano visitare Sarnath ed i cattolici Roma”.

Secondo i termini dell’istanza, “il sussidio ai musulmani ha solo una motivazione politica: i parlamentari cercano in questo modo di comprare i loro voti, mentre addirittura molti Paesi islamici non garantiscono questi sussidi”. Il governo, per andare incontro alle richieste dei migliaia di pellegrini che ogni anno chiedono di effettuare l’Haj [il pellegrinaggio rituale alla Mecca, dovere di ogni buon musulmano ndr] stanzia oltre 3 miliardi di rupie, circa 50 milioni di euro.

John Dayal, presidente dell’All India Catholic Union, “accoglie con favore il pronunciamento della Corte” e ad AsiaNews spiega: “Spero che il governo usi questa occasione per sfatare il mito della politica che cerca di rabbonire i musulmani: è evidente infatti che, se l’Unione usa una politica preferenziale, è nei confronti degli indù”.