Slittano di due giorni le elezioni politiche
La Commissione elettorale sposta al 23 gennaio l’appuntamento alle urne, come chiedeva l'opposizione. Continuano, però, le proteste nella capitale per ottenere le riforme necessarie ad elezioni trasparenti.

Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Slittano le elezioni generali in Bangladesh. Dopo le forti proteste dell’opposizione oggi la controversa Commissione elettorale (EC) ha spostato al 23 gennaio la data della consultazione popolare, fissata in precedenza al 21 dello stesso mese. Il segretario della Commissione, Abdur Rashid Sarker, riferisce che la decisione è stata presa “dopo aver discusso con la Lega Awami (Al), il Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp) e altri partiti”.

La Al, coalizione di 14 partiti all’opposizione, anima da settimane forti proteste nel Paese; essa accusa la EC di favorire il Bnp, l’uscente partito al potere. I manifestanti chiedevano di spostare la data delle politiche per applicare le riforme ritenute necessarie a condurre elezioni libere e trasparenti.

Secondo la Costituzione del Bangladesh, al termine del suo mandato il governo eletto lascia il posto ad uno di tecnici, che entro 90 giorni deve portare il Paese a nuove elezioni. Per l’attuale amministrazione provvisoria - guidata dal presidente del Bangladesh, Iajuddin Ahmed – il termine scade il 25 gennaio.

Migliaia di dimostranti oggi si sono radunati intorno agli uffici della EC per premere ancora il governo verso le riforme: tra le richieste dell’opposizione quella di aggiornare le liste elettorali, che si presume compilate con nominativi fittizzi, addirittura includendo persone decedute.