L’ex vice sindaco di Pechino espulso dal Partito
Liu è stato arrestato a giugno per corruzione. Grazie ai suoi incarichi ha potuto prendere milioni di yuan. Scoperto, grazie a investigatori esteri, per le tangenti pretese per le opere per le Olimpiadi.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Liu Zhihua, ex vice sindaco di Pechino arrestato a giugno per corruzione, ieri è stato espulso dal Partito comunista cinese e gli è stato revocato ogni incarico, come ha comunicato la Commissione centrale per la disciplina ispettiva.

L’8 dicembre il Comitato permanente del Congresso del popolo per la municipalità di Pechino ne aveva comunicato in via ufficiale la revoca da deputato del parlamento locale.

Secondo le indagini, Liu si è appropriato di milioni di yuan, abusando dei suoi incarichi di vice sindaco e segretario generale del governo cittadino, e ha tenuto “uno stile di vita depravato”. Liu, in carica dal 1999, era responsabile per le opere edilizie, sportive e viarie nella Capitale, compresa la costruzione dei nuovi immobili per le Olimpiadi.

La Commissione sottolinea “le gravi violazioni della disciplina del Pc e del governo”, oltre che della legge penale, ma non chiarisce come abbia potuto farlo per lungo tempo senza essere scoperto. Secondo le notizie emerse all’epoca dell’arresto, Liu avrebbe anche tenuto uno stile di vita scandaloso e mantenuto una serie di amanti in ville lussuose nei sobborghi di Pechino. La sua responsabilità è emersa solo dopo che un gruppo di investigatori stranieri lo ha denunciato per le tangenti che pretendeva in cambio di appalti in gare pubbliche.

La corruzione tra funzionari pubblici e organi del Partito è un grave problema per la Cina e ha visto di recente emergere casi in tutto il Paese. Nel 2005 circa 115mila membri del Pc hanno ricevuto sanzioni disciplinari. Tra questi, 11.071 sono stati espulsi dal Partito e 7.279 sono stati accusati di reati. (PB)