Approvata la legge contro il matrimonio dei bambini
In India ogni anno centinaia di migliaia di bambini sono costretti a sposarsi. Ora saranno puniti gli adulti che li sposano o che li costringono. Il vescovo mons. Thakur ritiene la legge “benvenuta” e parla di cosa occorre fare per renderla effettiva.

New Delhi (AsiaNews) – Una legge contro il matrimonio dei bambini è stata approvata il 14 dicembre in India.  Essa prevede pesanti multe e il carcere per sacerdoti indù, funzionari e politici che consentano questa diffusa ma illegale usanza.

Il Rajya Sabha (o Consiglio di Stato, Camera alta del Parlamento  indiano) ha approvato il Prohibition of Child Marriage Prevention Bill. E’ già vietato il matrimonio per le ragazze con meno di 18 anni e gli uomini minori di 21, ma nella zone agricole e meno sviluppate è diffusa l’unione tra bambini, che è anche approvata da alcune religioni. La popolazione dei villaggi non considera le conseguenze sociali e per la salute (specie della donna) dei matrimoni prematuri. La nuova legge prevede il carcere fino a due anni e una multa fino a 100mila rupie (2.240 dollari Usa) per gli adulti che sposano bambini e per chi predispone, favorisce e partecipa al matrimonio.

Renuka Chaudhary, ministro per lo Sviluppo delle donne e dell’infanzia, dice che la legge vuole tutelare centinaia di migliaia di bambini costretti a sposarsi ogni anno. “Noi – ha detto parlando al Lok Sabha, la Camera bassa del Parlamento – diciamo ai nostri bambini che non possono votare quanto hanno 15 anni, non permettiamo loro di guidare autoveicoli o di bere alcolici. Ma, allora, come possiamo pensare che siano in grado di sposarsi?” La Nazione – ha proseguito – non può compiere un balzo in avanti se il 72% della popolazione femminile e minore vive in simili condizioni.

Ora i funzionari di ogni Stato dovranno adoperarsi per impedire l’usanza e perseguire chi viola la legge. Per le bambine il problema è più grave perché spesso le famiglie vogliono farle sposare presto per paura che altrimenti perdano la verginità. Inoltre, se il matrimonio è dichiarato nullo spesso non le vogliono riprendere. La legge prevede che, per il matrimonio dichiarato nullo, il marito, ovvero i suoi tutori se è anch’egli minore, debbano pagare il mantenimento della ragazza fino a che si risposa.

Mons. John Baptist Thakur, vescovo di Muzaffapur, ha detto ad AsiaNews che “questa legge è benvenuta, ma non deve rimanere solo sulla carta, occorre che sia recepita nella coscienza sociale e nell’opinione pubblica. Qui nel Bihar le suore sono impegnate nei villaggi anche più remoti per aiutare lo sviluppo di donne e bambini. E’ tragico che molti bambini siano privati dalla fanciullezza e mandati a lavorare in condizioni di effettiva schiavitù nella tessitura e altri lavori pericolosi come la manifattura di fuochi d’artificio”.

“In Stati come il Madhya Pradesh e il Rajasthan sono numerosi i matrimoni di bambini ed è lodevole che questa legge affermi la responsabilità di sacerdoti, funzionari pubblici e politici locali, fino a punirli con il carcere o con multe. Ma è soprattutto importante che questa legge voglia eliminare questa piaga sociale, da decenni la Chiesa cattolica è impegnata a sradicare la malefica usanza del matrimonio di bambini”.

La Chiesa lavora di continuo per lo sviluppo dei bambini, fornendo ai poveri e agli emarginati un’istruzione di base, il pasto di mezzogiorno e assistenza medica, senza distinzione di casta o di credo religioso”.