Sempre sotto controllo della polizia l’avvocato Gao Zhisheng
Condannato per “sovversione”, l’attivista per i diritti umani rischia ora l’emarginazione da parte della famiglia, anch’essa sotto controllo.

Pechino (AsiaNews/ Agenzie) – L’avvocato attivista Gao Zhisheng si è recato in questi giorni a Jia, sua città natale nello Shaanxi, sotto stretta sorveglianza della polizia. È la prima volta ad essere visto dopo il rilascio e il processo da lui subito, conclusosi il 13 dicembre scorso.

 

Gao, una volta avvocato modello del Partito comunista, è divenuto negli anni un attivista per i diritti umani, difendendo cristiani, uiguri, membri del Falun Gong, e altre vittime di soprusi. Il mese scorso è stato condannato a 3 anni di prigione, colpevole di “sovversione contro lo stato”. La sentenza è però sospesa per 5 anni, e per un anno non avrà diritti politici. La corte che lo ha condannato ha dichiarato di aver ricevuto da lui una piena “confessione”. A testimonianza del suo operato “sovversivo”, i giudici hanno citato i 9 articoli firmati dall’avvocato e pubblicati su diversi siti internet: in particolare, le 3 lettere aperte al presidente Hu Jintao ed al premier Wen Jiabao, nelle quali l’attivista chiede più libertà religiosa e meno corruzione.

 

Secondo alcuni amici, Gao è andato nello Shaanxi a trovare il suo fratello maggiore Gao Zhiyi per tranquillizzarlo sulla sua situazione. In precedenza ha visitato sua sorella nello Shandong e nei prossimi giorni ritornerà a Pechino. I suoi amici attivisti temono che dopo la sospensione della sentenza e la pretesa “confessione”, Gao Zhisheng si ritiri o riduca il suo impegno.

Hu Jia teme anche che la famiglia di Gao lo emargini per timore di subire conseguenze. Tutta la famiglia dell’avvocato attivista è sotto controllo della polizia.