Piogge monsoniche: 18 morti e oltre 60mila sfollati
di Melani Manel Perera
Precipitazioni torrenziali hanno colpito il Paese con ingenti danni anche alle coltivazioni; migliaia gli sfollati, sistemati in centri di accoglienza temporanei. Alle operazioni di soccorso partecipa anche l’esercito.
Colombo (AsiaNews) – È di 18 morti e oltre 61 mila sfollati il bilancio provvisorio delle alluvioni monsoniche, che si sono abbattute sullo Sri Lanka la settimana scorsa. Le piogge torrenziali, iniziate l’11 gennaio, hanno distrutto intere piantagioni di tè e coltivazioni di ogni tipo. Nimal Hettiarachchi, direttore del Centro nazionale per la gestione dei disastri, ha reso noto che finora sono morte 18 persone in diverse zone del sud, est e del centro del Paese. Nel picco dell’emergenza sono state evacuate dalle loro abitazioni più di 61mila persone, ospitate in centri di accoglienza provvisori, allestiti per lo più in scuole. Man mano che la pioggia diminuisce la gente fa ritorno a casa.
 
Nel solo distretto di Nuwara Eliya - l’area più colpita - le frane hanno danneggiato circa 1600 abitazioni. Francis, un operatore sociale cattolico e coordinatore del Centro Savisthri-Mathiyugam a Lindula, racconta ad AsiaNews: “Ad Agrakanda gli smottamenti hanno spazzato via del tutto la casa di 8 famiglie, che ora si ritrovano senza più nulla. Queste persone sono ospitate nella scuola tamil di Waltrim, insieme ad altre 50, tra cui numerosi bambini”. Francis aggiunge che “a Lindula c’erano 33 campi di coltivazioni tra patate, riso, carote, fagioli e cereali, ma ora è tutto distrutto”.
 
Continuano intanto le operazioni di soccorso, cui partecipa anche l’esercito; i militari stanno anche distribuendo cibo caldo tra le vittime e materiale di prima necessità nei distretti più colpiti.
 
Lo Sri Lanka dipende dalle piogge monsoniche per l’irrigazione e la produzione energetica. Non di rado le forti precipitazioni che caratterizzano la stagione del monsone sono causa di morti e di danni ingenti nelle zone meno elevate.