Manifestazione a Kuala Lumpur, giornalisti arrestati
di Joseph Masilamany
Gli agenti hanno fermato e picchiato 2 giornalisti che partecipavano ad una manifestazione contro l’aumento dei blocchi stradali, entrato in vigore il 16 gennaio scorso. Il Centro per il giornalismo indipendente denuncia l’accaduto.
Kuala Lumpur (AsiaNews) – Il Centro per il giornalismo indipendente (Cgi) teme che la polizia malaysiana possa aver picchiato un blogger durante una manifestazione pacifica di protesta contro l’aumento dei blocchi stradali. Gli agenti avrebbero poi cercato di intimidire un giornalista che stava lavorando sulla stessa storia.
 
Il 21 gennaio scorso, il blogger Tan Han Kuo era presente ad una manifestazione nei pressi di Kuala Lumpur contro il decreto che impone l’aumento dei blocchi stradali in Malaysia, entrato in vigore 5 giorni prima. Secondo la sua testimonianza al Centro, appena arrivato la polizia ha usato la forza per impedirgli di manifestare. E’ stato picchiato ed arrestato. Poco prima dell’accaduto, aveva detto agli agenti di essere lì per fotografare la manifestazione in vista di un articolo.
 
Tan scrive su 4 blog [diari virtuali su Internet ndr] e vive in una cittadina collegata all’esterno da un’unica strada. I nuovi blocchi isolano del tutto i residenti. Dopo l’approvazione del decreto, ha scritto sui per protestare contro la chiusura della strada ed è divenuto membro della Commissione per la strada
 
La polizia ha arrestato anche Andrei Ong, giornalista di Malaysiakini.com, ed ha preteso di controllare le fotografie scattate nel corso della manifestazione. E’ stato rilasciato solo dopo che la polizia ne ha copiato le foto.
 
Rosli Mohd Nizam, prefetto della stazione di polizia di Kajang, nega che i suoi agenti abbiano agito contro i manifestanti, ma conferma che è stata usata la forza contro coloro che non hanno rispettato l’ordine di evacuazione.
 
Sonia Randhawa, presidente del Cgi, dice ad AsiaNews di essere preoccupata dalle limitazioni che la polizia impone al diritto di tutta la popolazione di conoscere ciò che avviene nel Paese. Questo limite si sviluppa con le molestie ai blogger ed ai giornalisti, presenti per documentare gli eventi. Il diritto di riunirsi pacificamente, sottolinea, “è garantito dall’art. 10 della Costituzione”.