Nazionalisti indù contro il governo e gli aiuti alle minoranze religiose
di Nirmala Carvalho
L’UPA, alleanza politica al potere in India, sta compilando un censimento delle varie comunità di minoranza per ottimizzare l’utilizzo dei fondi destinati loro a livello locale. Ma i nazionalisti del BJP insorgono.
Mumbai (AsiaNews) – La United Progressive Alliance (UPA), coalizione politica al governo in India, sta preparando un censimento delle minoranze religiose nel Paese al fine di ottimizzare i vari programmi di sviluppo destinati loro a livello locale. Subito critica l’opposizione, guidata dai nazionalisti del Barathiya Janata Party (Bjp), che vi vedono un “tentativo di dividere la nazione in modo settario”.
 
L’iniziativa segue la recente presentazione del Rapporto Sachar sulle condizioni socio-economiche dei musulmani indiani. Fonti intere al Ministero per le Minoranze comunicano che i dati sulle minoranze aiuteranno il governo ad identificare le zone che richiedono maggiori stanziamenti destinati al welfare dei vari gruppi religiosi. Una volta compilate, le statistiche verranno distribuite ai ministri e ai dipartimenti governativi, i quali controlleranno il corretto utilizzo dei fondi.
 
Una fonte vicina al ministro per le Minoranze spiega che “le aree con più del 25 per cento della popolazione appartenente ad una minoranza religiosa avranno la precedenza nell’assegnazione dei fondi welfare”. “Lo scopo che da determinato questa iniziativa – aggiunge la stessa fonte – è di fare in modo che la maggior parte delle comunità di minoranza possano usufruire dei programmi governativi previsti per il loro benessere”.
 
Al momento ancora non ci sono notizie sui tempi, in cui il rapporto sulle minoranze verrà completato, ma l’iniziativa è stata già fortemente criticata dal BJP. Prakash Javadeker, portavoce del partito di stampo nazionalista indù, ritiene “atroce dividere su base religiosa l’India”. “L’UPA – continua – ha già concesso autonomie sui servizi bancari e l’istruzione; il Paese non permetterà che proceda oltre”.