Jiangsu, polizia attacca cristiani in preghiera
Un gruppo composto da agenti di polizia, membri dell’Ufficio affari religiosi e della Squadra per la protezione nazionale, ha fatto irruzione in una casa privata senza identificarsi ed ha picchiato i fedeli che rifiutavano di mostrare i documenti. Sequestrati testi biblici.
Suyang (AsiaNews) – La polizia della provincia orientale del Jiangsu ha attaccato un incontro di preghiera fra cristiani protestanti. Senza identificarsi essi hanno anche sequestrato diversi testi biblici e picchiato i fedeli che non volevano mostrare la propria carta di identità.
 
Lo denuncia la China Aid Association (Caa), un'organizzazione non governativa con base negli Stati Uniti che opera per la libertà religiosa in Cina.
 
Il 7 febbraio scorso, la polizia della città di Shanghuang è entrata nella casa di Tan Jianwei, cristiano protestante di 36 anni che ospitava un incontro di preghiera non ufficiale. Insieme agli agenti, alcuni rappresentanti dell’Ufficio affari religiosi della provincia ed i membri della Squadra per la protezione nazionale.
 
Il gruppo, armato, è entrato nell’appartamento senza alcun mandato: i poliziotti hanno preteso di vedere le carte di identità dei presenti, che sono stati anche fotografati. Alcuni dei cristiani hanno rifiutato di fornire il documento e sono stati picchiati.
 
Dopo aver sequestrato diversi testi biblici – senza rilasciare la ricevuta prevista dalla legge cinese – i poliziotti hanno portato via 3 persone per “accertamenti”. Nella centrale di polizia, i 3 sono stati costretti a firmare un documento in cui promettono di non celebrare più alcun servizio religioso nella casa di Tan. Se la promessa non sarà mantenuta, hanno concluso i poliziotti, “le conseguenze saranno molto gravi”.
 
Pechino permette la pratica del cristianesimo protestante solo all'interno del Movimento delle tre autonomie (MTA), nato nel 1950 dopo la presa di potere di Mao e l'espulsione dei missionari stranieri e dei leader delle Chiese, anche cinesi. Le statistiche ufficiali dicono che in Cina vi sono 10 milioni di protestanti ufficiali, tutti uniti nel MTA. I protestanti non ufficiali, che si radunano nelle "chiese domestiche" non registrate, sono stimati ad oltre 50 milioni.