Il “macellaio di Tiananmen” pubblica i suoi diari, ma "dimentica" i moti dell’89
Li Peng, presidente dell’Assemblea nazionale del Popolo e primo ministro durante i moti studenteschi anti-corruzione e pro-democrazia, dà alle stampe le sue memorie dell’epoca, in cui critica il liberale Zhao Zhiyang e “rivela” ricordi - sospetti - su Deng Xiaoping.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il “macellaio di Tiananmen” ha pubblicato il suo quinto diario personale, che copre il periodo dal 1983 al 2003, ma non parla né del movimento studentesco né della violenta repressione ordinata proprio da lui. Li Peng, ex presidente dell’Assemblea nazionale del Popolo ed ex primo ministro, ha intitolato il suo libro “Mercato ed Assestamento”. Nel “tornare indietro con la memoria”, Li ignora il suo ruolo centrale nei moti studenteschi del 1989 e ritiene più giusto criticare l’allora segretario del Partito comunista, il liberale Zhao Zhiyang, che “non era sincero nel voler affrontare il problema dell’inflazione”.
 
Dalle considerazioni del suo superiore, scrive, “avevo capito che non aveva fatto alcuna autocritica riguardo al grave problema dell’inflazione: era dunque inevitabile che avrebbe sbagliato ancora”. Zhao, morto nel 2005 dopo 15 anni di arresti domiciliari, non è mai stato riabilitato dai vertici cinesi, che non gli hanno perdonato le sue simpatie verso il movimento studentesco, ma non lo hanno mai accusato in maniera formale.
 
Nel libro, inoltre, Li “ricorda” come l’ex leader cinese Deng Xiaoping si sentisse “amareggiato ed in colpa” per non aver incoraggiato Shanghai a crescere in maniera più veloce e svela un aneddoto secondo cui il successore di Mao avrebbe detto ai vertici del Partito della città: “Sono molto felice che ora abbiate permesso alla città di crescere”.
 
Secondo alcuni critici, tuttavia, questi ultimi “ricordi” sarebbero solo una manovra per cercare di screditare la memoria di Deng, di cui in questi giorni ricorre l’anniversario della morte, che il governo vorrebbe celebrare con basso profilo. Inoltre, “le memorie di Li rendono un nuovo omaggio a Shanghai ed alla sua cricca creata da Jiang Zemin, tuttora molto potente”.