I vescovi filippini: “non abbiamo candidati per le elezioni”
Il presidente della Conferenza episcopale nazionale spiega in un documento ufficiale che i vescovi, in quanto pastori, non hanno il compito di plasmare la vita politica dei fedeli, ma solo quello di sottolineare i principi da sostenere.
Manila (AsiaNews) – La Conferenza episcopale delle Filippine ha respinto gli inviti del governo ad indicare il proprio gradimento sui candidati delle elezioni locali del prossimo 14 maggio ed ha chiarito che “tale atto sarebbe poco saggio dal punto di vista pastorale e controproducente dal punto di vista politico”.
 
In un documento a firma del presidente, mons. Angel N. Lagdameo, si legge che “come pastori i vescovi devono essere segno visibile di verità ed unità, devono insegnare con chiarezza e portare i fedeli vicino ai valori del Vangelo. Impegnarsi in maniera diretta nelle elezioni distruggerebbe questi compiti, e quindi non possiamo sostenere partiti o singoli candidati”.  Inoltre, “alla fine, non potremmo in alcun modo essere sicuri dell’onestà dei candidati e della loro volontà di servire il popolo una volta eletto. Lo dimostrano le scorse elezioni”.
 
Il documento della Conferenza episcopale conclude la diatriba che si era aperta negli ultimi mesi all’interno della Chiesa filippina, che verteva su quanto fosse corretto impegnarsi in maniera attiva nella politica nazionale.
 
Pur apprezzando le direttive di base espresse dai vescovi – come l’invito a votare candidati prolife – mons. Lagdameo ha chiarito che “la Chiesa, intesa come totalità di pastori e fedeli, deve rimanere indipendente. Ognuno ha il proprio discernimento, ed in base a quello deve decidere di chi fidarsi”.