Stop al piano antiobesità nelle scuole, emargina i bambini grassi
Dopo 15 anni le lamentele dei genitori dei ragazzi in sovrappeso hanno messo fine al programma “Trim and Fit”. Il prossimo anno il piano, che punta solo al raggiungimento della forma fisica, sarà sostituito da un programma più completo che promuoverà oltre alla saluta fisica anche quella mentale e sociale.

Singapore (AsiaNews/Agenzie) – Il piano antiobesità “Trim and Fit” (ordinato e in forma) in programma nelle scuole di Singapore sarà sospeso il prossimo anno. La decisione è stata presa in seguito alle rimostranze dei genitori dei ragazzi in soprappeso, che si sono lamentati del fatto che i loro figli vengono isolati e derisi dai compagni di classe.

Il governo ha dichiarato che il piano “Trim and Fit” - in vigore da 15 anni - sarà rimpiazzato da un programma olistico rivolto a tutti gli studenti e non più solo a quelli in sovrappeso. Con l’attuale programma i bambini in sovrappeso, oltre al regolare corso di educazione fisica, devono fare esercizi rigorosi nelle pause prima e dopo la scuola finché non hanno perso la quantità di peso necessaria.

La nuova campagna - secondo quanto riferito dal ministro dell’educazione - vorrebbe puntare non solo al raggiungimento della salute fisica, attraverso la ginnastica, ma anche di quella mentale e sociale mediante la promozione di uno stile di vita salutare.

L’anno scorso il segretario parlamentare per l’educazione, Masagos Zulkifli,  aveva dichiarato al settimanale The Straits Times che il programma ha ridotto il numero di studenti in sovrappeso: si è passati dal 14% del 1992 al 9,5% dell’anno scorso.

Ma il progetto ha suscitato critiche soprattutto da parte dei genitori i quali hanno sostenuto che un programma che provoca l’isolamento dei bambini in sovrappeso li rende facili obiettivi di prese in giro da parte dei coetanei.

Il ministro dell’educazione ha contestato uno studio che aveva fatto riferimento al programma “Trim and Fit” nell’analizzare il problema dei disordini alimentari tra le ragazze, ribattendo che i disordini sono determinati da complessi problemi di origine psicologica non attribuibili a un solo fattore.