Primo attacco aereo delle Tigri Tamil
Colpita nella notte la base militare adiacente all’aeroporto internazionale di Colombo: 3 morti e 16 feriti. Per le Tigri l’obiettivo è fermare i bombardamenti dell’esercito sulle zone tamil; fonti militari sostengono che si volevano colpire i Mig di recente acquisto. Ma nessun velivolo è stato danneggiato.
Colombo (AsiaNews/Agenzie) – I ribelli delle Tigri tamil hanno lanciato oggi il loro primo attacco aereo. Obiettivo: una base dell’aeronautica appena fuori Colombo. Il ministero della Difesa comunica che il bilancio è di 3 avieri morti e 16 feriti. Fonti dei guerriglieri separatisti sostengono che l’operazione sia stata portata a termine da due aerei che hanno sganciato bombe sulla base adiacente all’aeroporto internazionale. Il portavoce dell’aeronautica, Ajantha Silva, parla invece di un solo aereo leggero. Finora non risulta chiaro di che velivoli si trattasse e quale sia la loro provenienza.
 
Secondo quanto riferito dal Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte), il raid mirava ad interrompere gli “indiscriminati” bombardamenti delle zone tamil (nord e ed est del Paese), ad opera dell’esercito governativo. Il portavoce del Ltte, Rasiah Ilanthirayan, ha avvertito che ci saranno “altri attacchi contro basi militari nel Paese”. Fonti militari da Colombo ritengono che l’obiettivo delle Tigri era distruggere i MiG acquistati di recente dal governo, ma nessun velivolo ha subito danni.
Agenzie stampa internazionali hanno riferito che in seguito all’attacco, l’aeroporto internazionale è stato chiuso; interrotti i voli in partenza e in arrivo. Notizia, però, smentita dal portavoce militare, Prasad Samarasinghe, secondo il quale lo scalo funziona normalmente.
 
L’esercito delle Ltte aveva già sferrato un attacco via terra alla stessa base militare nel 2001, distruggendo circa la metà della flotta aerea dello Sri Lanka. Nelle ultime settimane è in corso una recrudescenza degli scontri fra forze governative e ribelli che si combattono da oltre 20 anni. Le Tigri chiedono l’indipendenza delle aree nord ed est del Paese. Fino al cessate-il-fuoco del 2002, ormai valido solo sulla carta, la guerra civile ha fatto oltre 25mila morti.