Londra (AsiaNews/Agenzie) - L’Iran avrebbe dato il consenso alla visita di funzionari inglesi ai 15 marinai britannici che ha catturato ed ha nuovamente assicurato la liberazione di Faye Turney, l’unica donna che fa parte del gruppo. Decisione presa, secondo l’agenzia ufficiale Irna, “per motivi umanitari”.
Sono le uniche novità della complessa vicenda, all’indomani della scioccante messa in onda da parte della televisione pubblica iraniana di immagini dei marinai, che hanno suscitato la protesta inglese, espressa dal ministro della Difesa Des Browne, che ha definito “inaccettabile” tale “parata”.
Londra sta cercando di incrementare la pressione diplomatica e politica internazionale su Teheran e sembra che voglia ottenere un intervento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dopo le troppo blande dichiarazioni di Russia e Cina.
La linea sembra quella di voler dimostrare l’illiceità della cattura, ma al tempo stesso di voler evitare toni troppo accesi, perché i militari catturati non divengano ostaggi. Così è stato precisato che il “congelamento” dei rapporti tra i due Paesi, annunciato ieri, si riferisce solo a quelli formali, tra Stati. Al tempo stesso, il vice capo di Stato maggiore britannico, Charles Style, ha sostenuto che i dati GPS e le immagini satellitari dimostrano che la nave inglese “Cornwall” si trovava 1,7 miglia all’interno delle acque territoriali irachene, dato confermato da Baghdad.
Teheran tiene duro: dice di volere dagli inglesi l’ammissione che i marinai catturati erano all’interno delle acque territoriali iraniane e l’Irna sostiene che, sempre secondo il GPS, essi erano di 0,5 miglia nei confini iraniani. “L'ammissione dell'errore faciliterà la soluzione del problema”, ha dichiarato ieri sera il ministro degli Esteri Manucher Mottaki, precisando però che la Turney sarà scarcerata, ma non “oggi o domani”, come aveva dichiarato poche ore prima, ma solo “il prima possibile”.
Nella sua dichiarazione alla televisione iraniana – sicuramente forzata, secondo un ex pilota della Raf catturato ai tempi della prima Guerra del Golfo, sentito dalla BBC – la Faye Turney ha sostenuto di essere stata catturata nelle acque iraniane e di non aver subito violenza. “Sono trattata – aggiunge – amichevolmente e con ospitalità, sono gente gentile, mi hanno spiegato i motivi del mio arresto”. La televisione iraniana ha anche mostrato una lettera, in inglese, che la Turney avrebbe scritto alla sua famiglia. “Sono molto preoccupata – ha commentato il ministro degli esteri inglese Margaret Beckett – per queste immagini e per ogni indicazione di pressione o coercizione sul nostro personale, che era impegnato in una operazione di routine, secondo le norme internazionali e una risoluzione delle Nazioni Unite”.
A dimostrare la preoccupazione internazionale per i possibili sviluppi dell’incidente, da un lato le voci, smentite, di manovre navali degli Stati Uniti nel Golfo, davanti alle coste iraniane, dall’altro il balzo in avanti del prezzo del petrolio, che va verso i 65 dollari al barile, il massimo da sei mesi a questa parte.