Attivisti per diritti umani denunciano Yahoo!, collabora all’arresto dei dissidenti cinesi
Un gruppo che opera per il rispetto dei diritti umani in Cina ha denunciato alle autorità americane Yahoo!, colpevole di partecipare attivamente alla persecuzione contro gli attivisti per i diritti umani. Fra i firmatari della denuncia vi è Wang Xiaoning, condannato a dieci anni di carcere grazie alla multinazionale.
New York (AsiaNews/Agenzie) – Un gruppo che opera per il rispetto dei diritti umani in Cina ha denunciato alle autorità americane Yahoo! ed i suoi affiliati cinesi, colpevoli di aver aiutato le autorità comuniste a scoprire ed arrestare giornalisti ed attivisti per i diritti umani che usavano la Rete per pubblicare articoli pro-democrazia. Ora chiedono il rimborso dei danni e l’impegno attivo dell’azienda per far rilasciare di tutti coloro che ha aiutato a far arrestare.
 
Fra i firmatari vi sono Wang Xiaoning, condannato a dieci anni di carcere per aver inviato tramite la posta elettronica alcuni articoli sulla riforma democratica ed il sistema multipartitico, e la moglie Yu Ling. La denuncia è stata depositata presso la Corte distrettuale americana della California settentrionale. Nel testo, il gruppo, "Organizzazione mondiale per i diritti umani", accusa la multinazionale di aver collaborato attivamente per far arrestare Wang, che si trova al momento ancora in carcere.
 
Nel testo della denuncia si legge che “in casi come questi, il detenuto subisce torture e trattamenti crudeli, inumani e degradanti. Fra questi, la detenzione prolungata ed arbitraria. Tutto per aver esercitato il proprio diritto di libera espressione e per aver usato Internet come mezzo di comunicazione”.
 
Il gruppo ha inserito nella lista i nomi di altri tre dissidenti, fra cui il giornalista Shi Tao, che però non hanno voluto firmare la petizione dal carcere per paura di ritorsioni. Il gruppo, spiega: “Chi opera all’estero deve conoscere le proprie responsabilità. Non si può incoraggiare e addirittura collaborare a tali abusi dei diritti umani”.
 
Oltre alla denuncia contro Yahoo!, sono da tempo nel mirino delle organizzazioni per i diritti umani anche altre aziende che operano nel campo della Rete. Fra queste vi sono Microsoft, che su richiesta di Pechino ha chiuso un popolare sito Internet che trattava di temi “sensibili” come la democrazia, e Google, che offre una versione censurata del suo motore di ricerca.