L’Onu avverte Pechino: “Insieme all’economia, affrontate i problemi sociali”
Khalid Malik – rappresentante residente dell’Onu in Cina e coordinatore del Programma per lo sviluppo – ha avvertito che la crescita del degrado ambientale, l’impoverimento delle risorse naturali ed un aumento del dislivello fra ricchi e poveri, sono le sfide che dovrà affrontare Pechino se vuole mantenere inalterata la propria crescita economica.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha avvertito il governo cinese che la crescita del degrado ambientale, l’impoverimento delle risorse naturali ed un aumento del dislivello fra ricchi e poveri, sono le sfide che dovrà affrontare se vuole mantenere inalterata la propria crescita economica.
 
Parlando all’università della capitale, Khalid Malik – rappresentante residente dell’Onu e coordinatore del Programma per lo sviluppo – ha spiegato che “dopo anni di crescita incontrollata, le autorità hanno la capacità di affrontati i problemi crescenti che sono emersi nel tempo”.
 
Malik, che ha parlato nell’ambito di un incontro su “Perché la Cina si è sviluppata così tanto, così a lungo?”, ha poi sottolineato come la partecipazione cinese nel mercato mondiale è triplicata dal 1990, e continua a crescere. Come risultato, ora Pechino “siede” su di un capitale di mile miliardi di dollari di valuta estera.
 
La crescita locale, secondo il funzionario Onu, può essere spiegata con molti fattori diversi, fra cui un piano di riforma economica e sviluppo a lungo termine e l’approccio pragmatico all’economia. Eppure, i cinesi rimangono sempre più divisi fra loro a causa di una diversa distribuzione della ricchezza, che causa un divario economico sempre più profondo.
 
Per questo, le classi disagiate “non hanno accesso all’istruzione, alla sanità ed al lavoro in termini uguali ai membri delle classi dirigenziali”.
 
I dati di Malik sono confermati da un rapporto presentato ieri sempre dalle Nazioni Unite. Il testo spiega che “mentre si indebolisce la crescita economica globale, gli unici dati positivi verranno nel prossimo futuro da Cina, India e Giappone”.