L’Onu insiste: un tribunale sul caso Hariri, importante per il dialogo
Nicolas Michel, principale consigliere legale dell’Onu, ha incontrato le forze politiche libanesi a cui ha ricordato la necessità di ratificare il trattato che istituisce un tribunale internazionale sull’omicidio dell’ex premier Hariri. Hezbollah rifiuta il dialogo, Ban Ki-moon conferma la visita a Damasco.
Beirut (AsiaNews/Agenzie) – L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha chiesto ieri un ritorno al dialogo all’interno della “divisa società libanese” ed ha sottolineato l’urgente necessità di un tribunale che risolva l’omicidio dell’ex premier Rafiq Hariri, avvenuto nel 2005.
 
Nicolas Michel, principale consigliere legale dell’Onu, ha incontrato ieri l’attuale primo ministro di Beirut, Fuad Siniora, ed il presidente del Parlamento Nabih Berri. Dopo l’incontro, Michel ha detto: “Istituire un tribunale del genere sarebbe una vittoria, per tutti i libanesi”.
 
Il diplomatico ha poi espresso l’auspicio che “gli sforzi internazionali portino qualche frutto” nel ritorno al dialogo interlibanese, che a sua volta si deve convincere della “necessità di una rapida istituzione di un tribunale internazionale che scacci i sospetti sul caso Hariri”.
 
Dopo la morte del premier, avvenuta nel corso di un attentato in cui è stata usata un’autobomba, le Nazioni Unite ed il governo libanese hanno firmato un accordo che prevede la creazione di un tribunale speciale. Questo accordo, però, deve essere ratificato dal Parlamento nazionale, al momento diviso sulla questione.
 
Il presidente Berri, ad esempio, è un acceso sostenitore della Siria (da molti considerata il mandante dell’assassinio) e rifiuta di cooperare alla ratificazione. Secondo Hassan Nasrallah, leader degli Hezbollah sostenuti da Siria ed Iran, “nella sua forma attuale, un tribunale del genere potrebbe solo emettere sentenze già scritte”.
 
Eppure, i rappresentanti del suo partito che hanno incontrato il funzionario Onu non hanno presentato le modifiche richieste alla composizione del tribunale, sostenendo che queste saranno fornite solo “ad un legittimo governo libanese”.
 
In questo clima di tensione, è stata confermata la prossima visita del Segretario generale Onu, Ban Ki-moon, a Damasco. Il viaggio inizierà con un incontro con il presidente Assad, previsto per il 24 aprile.