Yang Jiechi, ex ambasciatore Usa, è il nuovo ministro degli Esteri
La nomina è stata ufficializzata oggi al termine della sessione della Commissione permanente dell’Assemblea nazionale del popolo. Oltre agli Esteri, vengono nominati i nuovi ministri della Scienza e tecnologia, delle Risorse idriche e dei terreni.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Li Zhaoxing, ministro cinese degli Esteri, si dimette oggi per raggiunti limiti di età. Al suo posto viene nominato Yang Jiechi, 57 anni, ex ambasciatore negli Stati Uniti. Il ricambio è stato ufficializzato oggi, alla fine della sessione della Commissione permanente dell’Assemblea nazionale del popolo. Oltre agli Esteri, sono stati nominati i nuovi ministri della Scienza e tecnologia, delle Risorse idriche e dei terreni.
 
Da segnalare il nuovo ministro della Scienza Wan Gang, 55 anni, che sarà il primo ministro del governo centrale a non provenire dalle fila del Partito comunista. Chen Lei, 53, prenderà il posto di Wang Shucheng alla guida del dicastero che cura le risorse idriche del Paese, mentre Xu Shaoshi, 55 anni, succederà a Sun Wensheng al ministero del Terreno.
 
Nelle ultime settimane si era scatenata una lotta interna per succedere a Li alla guida del potente ministero degli Esteri: erano in corsa l’ambasciatore cinese all’Onu Wang Guangya, il direttore del Dipartimento per i rapporti internazionali del Partito Wang Jiarui e l’attuale ambasciatore in Giappone, Wang Yi.
 
Secondo alcune fonti, la scelta è caduta su Yang in quanto appoggiato dal presidente Hu Jintao, che lo ha conosciuto durante il viaggio negli Stati Uniti del 2002, quando era vicepresidente. Gli unici dubbi sono sulla salute del nuovo ministro, che ha avuto un infarto ed ora ha un bypass.
 
Educato alla London School of Economics, Yang ha dedicato gran parte della sua carriera diplomatica al rapporto fra Pechino e Washington: durante l’incidente diplomatico del 2001 (quando un aereo spia americano era stato costretto ad atterrare sul suolo cinese a causa di uno scontro con un velivolo locale), ha negoziato con gli Usa per la risoluzione del problema. Parla un inglese fluente ed è benvisto dai diplomatici statunitensi.
 
Queste nomine fanno parte di un piano generale di rinnovamento della leadership cinese. Secondo Li Cheng, professore all’Hamilton College, oltre il 60 % dei dirigenti comunisti sarà rimpiazzato nel corso del Congresso generale del Partito, previsto per il prossimo autunno.