Attivista per i diritti umani condannata a 7 anni
La giornalista Niazova ha raccontato il massacro di Andijan. Pochi giorni fa è stata condannata a 6 anni un’altra testimone dei fatti. Il governo aumenta anche il controllo sui siti internet, per impedire qualsiasi voce critica.

Tashkent (AsiaNews/Agenzie) – La giornalista Umida Niazova è stata condannata a 7 anni di carcere per “contrabbando, passaggio illegale del confine e avere provocato disordini con l’aiuto di finanziamenti esteri”.

Secondo attivisti per i diritti umani, la Niazova è stata condannata ieri perché ha raccolto e pubblicato interviste e critiche sui fatti di Andijan del maggio 2005, quando la polizia ha sparato contro la folla che protestava in modo pacifico. Il governo ha sempre parlato di 187 morti e rifiutato qualsiasi indagine internazionale, ma altre fonti parlano di almeno 500 morti. E’ stata arrestata a gennaio quando ha cercato di introdursi nel Paese dal Kirghizistan, senza un valido passaporto.

La scorsa settimana è stata condannata a 6 anni Gulbahor Turayeva, che aveva raccontato ai giornalisti che ad Andijan ci sono stati oltre 500 morti, comprese donne e bambini. E’ ritenuta colpevole di “attività anticostituzionali, diffamazione e distribuzione di materiale contrario all’ordine pubblico”.

Holly Cartner, responsabile di Human Rights Watch per l’Asia centrale e l’Europa, commenta che “la Niazova è stata punita per il suo lavoro con i gruppi contro gli abusi dei diritti e per mandare a tutti un chiaro messaggio”.

Nelle ultime settimane il governo uzbeko ha anche avviato un esteso intervento sui siti internet, bloccando l’accesso a quelli critici e creando nuovi siti che evidenziano le tesi del governo.