Sharm el Sheikh: cancellati 30 miliardi di debiti all’Iraq
I Paesi riuniti in Egitto varano l’l’International Compact for Iraq. Oggi Conferenza allargata ai governi confinanti con l’Iraq. Gli Stati Uniti chiedono un “ampio e deciso impegno di tutta la comunità internazionale nel risolvere la crisi”.

Sharm el Sheikh  (AsiaNews/Agenzie) - I Paesi partecipanti alla Conferenza internazionale sull'Iraq in corso a Sharm el Sheikh, in Egitto, hanno deciso ieri di cancellare 30 miliardi di dollari del debito iracheno. Lo ha annunciato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon al termine dell’incontro che ha varato l’International Compact for Iraq (ICI). Il piano quinquennale firmato ieri in Egitto mira a “ricostruire un Iraq unificato, democratico e federale e a distribuire le sue ricchezze in modo equo tra la popolazione” come ha spiegato lo stesso premier iracheno Nouri al-Maliki.

Il ministro delle Finanze di Baghdad, Bayan Jabr, ha reso noto che attualmente l'Iraq ha tra i 40 e i 50 miliardi di dollari di debiti. Cina, Arabia Saudita, Giappone, Corea del Sud, Bulgaria, Romania, e Cipro ridurranno dell'80% il debito dell'Iraq. Previsti anche, ha aggiunto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, “nuovi impegni finanziari da parte di Regno Unito, Australia, Spagna, Cina, Danimarca, Corea e altri partecipanti chiave” alla Conferenza di Sharm el Sheikh.

Nel novembre 2004, i 19 Paesi industrializzati del Club di Parigi avevano deciso di cancellare il debito iracheno dell' 80% in tre fasi. Entro il prossimo anno, questo debito dovrebbe essere ridotto da 38,9 miliardi di dollari a 7,8 miliardi di dollari.

L’incontro di Sharm è considerato l’iniziativa diplomatica a favore dell’Iraq più grande dall’inizio della guerra nel marzo 2003. L’occasione è stata anche prova di un cambio di rotta della politica di Washington in Medio Oriente; non solo per le aperture ai nemici storici Iran e Siria, ma anche per la richiesta di un “ampio e deciso impegno da parte di tutta la comunità internazionale nella crisi irachena, come ha sollecitato lo stesso Segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice.