Ban Ki-Moon preoccupato per il traffico di armi tra Damasco e Beirut
In un rapporto al Consiglio di sicurezza, il segretario dell’Onu parla della “sfida” di Hezbollah allo Stato libanese ed auspica che l’elezione per la nomina del prossimo presidente della Repubblica avvenga “senza interferenze o influenze straniere”.

Beirut (AsiaNews) – Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon è “profondamente preoccupato” per la possibilità che la crisi politica libanese sia “aggravata dalle continue affermazioni sulla prosecuzione del traffico di armi” attraverso il confine tra Beirut e Damasco e sul “possibile riarmo di gruppi libanesi e non libanesi” e chiede “in particolare ai governi di Iran e Siria” di garantire la piena applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza che riguardano il Paese dei cedri.

E’ quanto il segretario general dell’Onu ha sostenuto nel rapporto presentato ieri notte al Consiglio di sicurezza sull’applicazione delle risoluzioni 1559 e 1701, nel quale ha fatto anche riferimento alla necessità di una missione che indaghi sulle “dettagliate e sostanziali” denunce presentate da Israele e da altri Stati sul traffico di armi.

A proposito della situazione libanese, il segretario delle Nazioni Unite è tornato a parlare della “sfida fondamentale” che Hezbollah pone “al monopolio del governo sul legittimo uso della forza” ed ha fatto riferimento alla elezione del prossimo presidente della Repubblica, auspicando che essa sia “libera e imparziale” e che sia “condotta secondo i principi costituzionali libanesi e senza interferenze o influenze straniere, secondo quanto chiede la risoluzione 1559”.

La risoluzione 1559, adottata nel 2004, chiedeva il ritiro di tutte le forze straniere dal Libano ed il disarmo di tutte le milizie libanesi e non libanesi, mentre la 1701, che ha posto fine alla guerra di questa estate tra Israele e Hezbollah, mira anche alla prevenzione del traffico di armi in Libano.