Kurdistan: 1000 peshmerga al confine iraniano
Dopo l’attentato ad Erbil cresce il rischio sicurezza nella regione finora risparmiata dalle violenze. Il governo curdo dispiega uomini alla frontiera con l’Iran nel tentativo di bloccare possibili infiltrazioni a sostegno del famigerato gruppo terrorista, Ansar al-Islam.

Sulaimaniyah (AsiaNews) – La regione semi-autonoma del Kurdistan, Iraq del nord, ha inviato 1000 peshmerga al confine con l’Iran nel tentativo di impedire l’ingresso di armi e uomini destinati alle fila di gruppi radicali, come il famigerato gruppo islamico Ansar al-Islam (Sostenitori dell’islam). Il generale maggiore Jabbar Yawir riferisce che una formazione alleata di Ansar, autodefinitasi “Brigade di al-Qaeda in Kurdistan”, ha più volte attaccato le forze curde nella regione, intorno alla città di confine Penjwin.

“Le truppe inviate – spiega il militare – saranno divise in due battaglioni: uno andrà a rinforzare le unità già presenti ai checkpoint di frontiera, l’altra pattuglierà la zona e respingerà eventuali nemici”.

I peshmerga sono gli ex guerriglieri separatisti curdi incorporati nell’esercito iracheno e del Kurdistan nel corso degli ultimi 4 anni di guerra. Ansar al-Islam, il gruppo più radicale tra quelli  operativi, ha stretti legami con i talebani ed al-Qaeda.

Il nord Iraq è stato finora un’oasi di relativa pace, risparmiata dalle violenze che insanguinano il resto del Paese, dove si scontrano milizie sciite e sunnite in una sorta di guerra civile non dichiarata e fomentata dall’esterno. Recenti episodi, però, fanno temere un deterioramento della sicurezza anche in Kurdistan, dove tra l’altro numerosi cristiani fuggono dalle persecuzioni in atto a Baghdad e Mosul. Lo scorso 9 maggio, un’autobomba è esplosa davanti alla sede del ministero degli Interni del Kurdistan, ad Erbil, uccidendo 14 persone e ferendone 87. L’attacco è stato rivendicato dallo “Stato islamico dell’Iraq”, organizzazione fondata all’inizio del 2006 che raggruppa al-Qaeda in Iraq e 6 altre piccole formazioni ad essa affiliate. I comandanti Usa accusano il vicino Iran di soffiare sul fuoco, finanziando gruppi armati sciiti e sunniti per tenere alt ala tensione e diffondere il caos.