Pechino ferma manifestazione Onu, doveva passare per Tiananmen
Il governo ha bloccato all’ultimo momento una marcia contro la fame in Cambogia, organizzata dalle Nazioni Unite, perché i manifestanti erano il doppio di quanto dichiarato. In carcere l’uomo che per protesta ha lanciato una molotov contro il ritratto di Mao.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia cinese ha bloccato una manifestazione organizzata dalle Nazioni Unite contro la fame in Cambogia perché i manifestanti “erano il doppio di quanto dichiarato”. Secondo alcuni di loro, il governo ha preso questa decisione per non farli passare da piazza Tiananmen, dove il 12 maggio scorso un uomo ha lanciato una molotov contro il ritratto di Mao.
 
La marcia rientrava in un progetto globale di manifestazioni che, nel corso di 24 ore, si sarebbero dovute svolgere in tutte le capitali mondiali per sostenere il Programma Onu contro la fame nel Paese del sud-est asiatico. Iman Stratenus, portavoce di uno dei gruppi organizzatori, conferma la vicenda: “La polizia è venuta da noi e ci ha ordinato di non manifestare, perché invece dei mille previsti si erano presentate oltre duemila persone. Era un grido per la salvezza di persone innocenti, ma non possiamo farci nulla”.
 
Nel frattempo, è in carcere Gu Haiou, di Urumqi, che la sera di sabato scorso ha lanciato la bottiglia incendiaria contro la gigantografia del Grande Timoniere. Secondo un brevissimo dispaccio dell’agenzia di stampa governativa Xinhua, “la polizia lo sta interrogando, mentre la piazza è chiusa temporaneamente. L’assalitore è un malato di mente”.
 
Secondo altre fonti, invece, l’uomo (disoccupato) ha cercato di attirare l’attenzione sul suo caso e su quello di milioni di altri cinesi, ignorati dal governo e lasciati a combattere da soli contro disoccupazione e scarsità di sostegno statale.