Ancora sangue negli scontri tra Hamas e Fatah a Gaza
Tra venerdì e stanotte il bilancio sarebbe di 28 morti, il più sanguinoso da marzo, quando fu firmato l’accordo per la creazione del governo di unità nazionale. L’esercito israeliano, che stanotte ha ucciso un palestinese, afferma di seguire l’evolversi della situazione, ma di non voler intervenire.

Gaza (AsiaNews/Agenzie) – Non cessano i sanguinosi scontri tra Hamas e Fatah a Gaza, malgrado le ripetute proclamazioni di tregue che nessuno rispetta. Il bilancio delle 24 ore tra ieri e stanotte – almeno 5 morti, che porta a 28 il numero delle vittime da venerdì scorso – è il più pesante da marzo, quando un intervento saudita sembrò porre fine alla catena di attacchi e agguati.

Stanotte, secondo una prima ricostruzione, le brigate Ezzedine Al-Qassam, braccio armato di Hamas, appoggiate dagli uomini della Forza esecutiva, che dipende da ministero degli Interni, controllato dallo stesso movimento, hanno attaccato il posto di frontiera di Karni, unico punto di passaggio di merci tra Israele e Gaza, difeso da circa 200 uomini della Sicurezza nazionale, fedele al presidente Mahmoud Abbas.

Lo scontro, secondo immagini mostrate dalla televisone palestinese, ha provocato almeno sette morti.

Mentre accadevano tale conflitto, l’esercito israeliano ha aprto il fuoco contro un palestinese che, affermano fonti israeliane, stava correndo verso la barriera di sicurezza.

Quattro morti anche nella città di Gaza, a seguito di un attacco portato dagli uomini delle brigate Ezzedine al-Qassam contro l’abitazione di Rashid Abu Shbak, capo della sicurezza dell’Autorità palestinese. Secondo un portavoce di Fatah, si tratta di alcune guardie del corpo dell’esponente dell’AP. Gli attaccanti hanno anche tentato di dar fuoco alla sua casa e ne hanno rapito moglie e figlia, poi rilasciate.

Stanotte è rimasto leggermente ferito anche il mediatore egiziano, grazie all’intervento del quale era stata stabilita una tregua che avrebbe dovuto iniziare a mezzanotte. Il convoglio che lo portava, insieme a rappresentanti di Hamas e Fatah è stato preso di mira da colpi di arma da fuoco,sembra per non essersi fermato ad un posto di blocco.

Il ministro israeliano della difesa, Amir Peretz, ha dichiarato che Gerusalemme segue con attenzione quanto sta accadendo, ma eviterà di intervenire.