Sfeir e gli Usa si impegneranno per una pacifica successione al presidente Lahoud
di Youssef Hourani
Il segretario di Stato aggiunto per il Medio Oriente, David Welch, che recentemente รจ stato in Vaticano, ha incontrato il patriarca Sfeir per parlare della elezione del nuovo presidente della Repubblica. Il tema, anche in rapporto con il ruolo della Santa Sede, era stato affrontato da Sfeir nel suo incontro con il capo dello Stato.

Beirut (AsiaNews) – La pacifica successione alla Presidenza della Repubblica è la preoccupazione comune della quale hanno parlato, ieri a Bkerke, il patriarca maronita Nasrallah Sfeir ed il segretario di Stato aggiunto Usa David Welch, responsabile per il Medio Oriente, recatosi dal cardinale subito dopo il suo arrivo a Beirut.

Fonti vicine al patriarcato pongono la visita nel quadro delle trattative per facilitare “un passaggio pacifico del potere presidenziale tra il presidente attuale Emile Lahhoud ed il suo successore, che dovrebbe essere eletto prima del 24 novembre". Le stesse fonti pongono questo incontro nel quadro della preoccupazione che era stata espressa dal patriarca Sfeir durante la sua recente visita in Vaticano e del ruolo che potrebbe giocare la Santa Sede in Libano. La stessa visita compiuta dal patriarca al presidente Lahhoud venerdì  scorso avrebbe avuto lo scopo di trasmettere al presidente il contenuto dei colloqui avuti da Welch in Vaticano la settimana scorsa.

Dopo essersi recato dal card. Sfeir, Welch ha avuto una riunione con i rappresentanti del gruppo parlamentare del 14 marzo, nella sede dell'ambasciata americana ad Awkar, durante la quale ha voluto garantire ai deputati del leader della corrente "Il futuro" Saad Hatiri, l’appoggio degli Usa alla formazione del tribunale internazionale che sarà incaricato di indagare sull'assassinio dell'ex-premier Rafic Hariri, e all'elezione del futuro presidente allontanando l'idea della formazione di un governo transitorio.Oggi Welch ha in programma incontri, con il presidente del Parlamento Nabih Berri, con il capo del governo Fouad Siniora e con il generale Michel Aoun.