Musharraf: fermare oscurantismo e regressione del mondo musulmano
Il presidente pakistano ha lanciato l’allarme all’apertura del summit annuale dell’Organizzazione della Conferenza islamica ad Islamabad. Proposta anche una forza di peacekeeping musulmana per l’Iraq. Intanto Musharraf deve affrontare le proteste di piazza per l’indipendenza della magistratura e fare luce sul violento attentato di ieri a Peshawar.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Una forza di peacekeeping dai Paesi musulmani sotto egida Onu per stabilizzare l’Iraq. È una delle proposte emerse ieri all’apertura del 34mo summit annuale dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione della Conferenza islamica (Oci) in corso fino a domani ad Islamabad. A tenere il discorso iniziale è stato il presidente pakistano Pervez Musharraf. Rivolgendosi ai rappresentanti dei 57 Paesi membri ha poi sottolineato la necessità di una riforma dell’Oci volta ad impedire l’attuale “regressione e oscurantismo” del mondo musulmano rispetto a quello occidentale. “La disparità con l’Occidente cresce – denuncia – e dobbiamo fermare questa tendenza”. In quest’ottica Musharraf ha invitato a “respingere estremismo e terrorismo, a procedere sul sentiero dello sviluppo socio-economico” e a ricostruire l’Oci, come attore “dinamico” nelle questioni internazionali.

Il capo di Stato pakistano, la cui sincerità nell’impegno contro il terrorismo nella regione è da più parti messa in dubbio, è sotto forte pressione in questi giorni: non si fermano le violente polemiche seguite al caso del giudice della Corte suprema Iftikhar Chaudhry, rimosso dall’incarico per ordine del governo con false accuse di corruzione; mentre ieri un kamikaze a Pehawar, ai confini con l’Afghanistan, ha fatto 25 morti.

La Conferenza di Islamabad si chiuderà domani dopo aver discusso diverse questioni scottanti sullo scacchiere mondiale: il conflitto israelo-palestinese, quello afghano, in Somalia e le relazioni indo-pakistane rispetto al conteso Kashmir. Nella dichiarazione finale si prevede, inoltre, che l’Oci esprima il suo sostegno al diritto dell’Iran al nucleare civile.