Il Taj Mahal sta "ingiallendo" a causa dell'inquinamento
Il monumento di marmo bianco voluto dall’imperatore Mogul, Shah Jahan, sta diventando giallo a causa dell’alto livello di inquinamento. Lo ha riferito una commissione parlamentare. Per restituire al Taj Mahal l’originale splendore, il rapporto della commissione suggerisce un trattamento all’argilla.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – A causa dell’inquinamento il Taj Mahal sta diventando giallo, lo ha affermato una commissione parlamentare. I tentativi del governo indiano per controllore la contaminazione dell’aria intorno al monumento non sono stati sufficienti.

In un rapporto consegnato questa settimana al Parlamento, la commissione sui trasporti, il turismo e la cultura ha reso noto che le particelle inquinanti presenti nell’aria si sono depositate sul monumento di marmo bianco tingendolo così di giallo. Ha inoltre fatto sapere che nell’aria, eccetto durante la stagione delle piogge, sono stati registrati alti livelli di agenti inquinanti.

Per rimuovere le sostanze depositatesi sul marmo, il rapporto suggerisce di trattare il monumento con dell’argilla - non corrosiva e abrasiva - e richiede “massima attenzione durante il restauro per restituire l’originale splendore allo scintillante marmo bianco del Taj Mahal”. Questo trattamento con l’argilla - che costa circa 230mila dollari e richiede due mesi di tempo - dovrebbe poi essere ripetuto ogni due o tre anni.

Nel passato ci sono stati diversi tentativi da parte delle autorità preposte per purificare l’aria intorno al Taj Mahal. Ad Agra, dove si trova il monumento, è anche stata collocata una stazione per il monitoraggio dell’inquinamento.

Il Taj Mahal è stato voluto nel 17° secolo, dall’imperatore Mogul, Shah Jahan, come mausoleo per sua moglie, Mumtaz Mahal. La sua costruzione, iniziata nel 1632 e terminata nel 1654, ha visto impiegati 20mila uomini. Ogni giorno il monumento è visitato da circa 20mila persone.