Presto liberi i due sacerdoti non ufficiali di Wenzhou
La liberazione di Shao Zhoumin, vicario generale della diocesi di Wenzhou, e p. Jiang Sunian è prevista per questa estate. I due erano stati condannati per aver falsificato i loro passaporti. L’Associazione “Insieme per Prato” si mobilita per la loro liberazione.
Roma (AsiaNews) – E’ confermata per questa estate la liberazione dei due sacerdoti non ufficiali della diocesi di Wenzhou, arrestati ad agosto dopo essere rientrati da un pellegrinaggio a Roma.
 
Come già annunciato da AsiaNews lo scorso aprile, p. Shao Zhoumin, vicario generale della diocesi di Wenzhou (nella provincia orientale del Zhejiang) e p. Jiang Sunian, cancelliere della stessa diocesi, sono stati condannati rispettivamente a 9 ed 11 mesi di reclusione per aver falsificato il loro passaporto.
 
Dato che hanno già scontato buona parte della loro pena prima del pronunciamento della sentenza, p. Shao lascerà il carcere a giugno, mentre p. Jiang sarà libero alla fine di agosto. I cattolici non ufficiali di Wenzhou sono a conoscenza della condanna, ma nessuno di loro è riuscito a visitare i due sacerdoti.
 
Sia p. Shao che p. Jiang hanno già subito due volte il carcere, la prima volta nel 1999. In seguito p. Shao, ricoverato d'urgenza per una malattia contratta durante la detenzione, è stato scarcerato. Nel novembre dello stesso anno, invece, p. Jiang è stato fermato per aver pubblicato in maniera illegale 120mila libretti di inni e arrestato formalmente il 23 dicembre. La sua pena doveva essere di 6 anni di carcere ed una multa di 270mila yuan, ma è stato rilasciato il giorno di Natale del 2003.
 
Il vescovo della diocesi di Wenzhou, mons. James Lin Xili, è stato arrestato anche lui nel settembre del 1999 e si trova tuttora confinato nella cattedrale della Chiesa ufficiale senza libertà di movimento. Non gode di buona salute.
 
Il caso dei due sacerdoti era stato sollevato anche in Italia: a Prato, infatti, l’Associazione “Insieme per Prato” aveva pubblicato un appello per la loro liberazione ed aveva chiesto alla provincia (gemellata con Wenzhou) di intervenire presso le autorità cinesi. L’appello infatti era rivolto anche al sindaco di Wenzhou ed al ministro della Giustizia del governo cinese
 
L’Associazione ha intenzione di presentare il testo dell’appello, che ha raggiunto le 350 firme, in uno dei prossimi consigli provinciali. Il loro intervento era stato importante nella prima liberazione di p. Jiang.