L’arcidiocesi di Jakarta festeggia i suoi 200 anni
di Mathias Hariyadi
In una cerimonia nella capitale per festeggiare la ricorrenza, l’arcivescovo card. Darmaatmadja invita i cattolici a promuovere pace e valori morali nella società. Presente anche il presidente Susilo, che apprezza la testimonianza cristiana nel Paese e richiama la comunità a farsi esempio di solidarietà sociale.
Jakarta (AsiaNews) – Farsi promotrice di valori morali e di una cultura di pace, è l’intenzione ribadita dalla Chiesa cattolica indonesiana in occasione del 200mo anniversario dell’arcidiocesi di Jakarta. Alle celebrazioni per la ricorrenza, svoltesi lo scorso 26 maggio nella capitale, hanno partecipato alte cariche ecclesiastiche, come pure membri del governo e lo stesso presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono, che ha espresso apprezzamento per il contributo della Chiesa allo sviluppo sociale del Paese.
 
Nel suo discorso alla comunità raccoltasi allo stadio Istora Senayan, l’arcivescovo di Jakarta, card. Julius Darmaatmadja, ha invitato i cattolici a farsi testimoni del potere della morale della Chiesa: “Voi rappresentate lo spirito della fede, verità e giustizia”. Secondo l’ex presidente della conferenza episcopale indonesiana, la Chiesa deve farsi promotrice di pace, arginare il peccato e sradicare la povertà e l’arretratezza sociale. Deve, insomma, “glorificare Dio come pure l’essere umano”.
 
Nel suo intervento anche Susilo ha chiesto alla Chiesa di promuovere la pace e ai cattolici di essere esempio di moralità e solidarietà nel campo sociale.
 
La prima missione cattolica in Indonesia fu fondata dai colonizzatori portoghesi nel 1534 sull’isola di Ternate – Molucche. Nel 1596 arrivano gli olandesi, calvinisti; la religione cattolica è proibita fino al 1806; l’anno successivo viene creata la prima prefettura a Batavia, attuale Jakarta.
 
Attualmente, in Indonesia su una popolazione di 234 milioni di abitanti, oltre l’86% è registrato come musulmano, mentre i cattolici rappresentano il 3%.